Claudio Pompei
Sembrano il dottor Jekyll e Mr. Hyde del centrosinistra locale: da una parte, Walter Veltroni, nel pieno della campagna elettorale per il Campidoglio, cerca di allargare a dismisura la sua base elettorale imbarcando tutti, dai no global ai cattolici integralisti. Dallaltra, Piero Marrazzo, con il fiato corto dopo appena un anno di esperienza alla guida della Regione, non riesce a evitare spaccature e scontri allinterno dellUnione. Lultimo - solo in ordine di tempo - terreno di scontro è rappresentato dallimminente rimpasto di giunta per sostituire gli assessori Angelo Bonelli e Fabio Ciani. Allinterno del centrosinistra qualcuno sta cercando di approfittare delloccasione per ridimensionare lassessore diessino alla Sanità Augusto Battaglia: questa ipotesi, avanzata - certamente non per caso - da Repubblica, ha provocato limmediata reazione del segretario regionale della Quercia Michele Meta che lha subito stroncata come un esercizio di «fantasia politica», invitando semmai i suoi alleati a rinforzare ulteriormente le deleghe di Battaglia. Ma che un problema di politica sanitaria della giunta Marrazzo ci sia davvero lo conferma Giuseppe Benagiano, presidente della Consulta della Margherita sulla Sanità, che punta «a una netta divisione tra le deleghe della gestione e della programmazione». Una replica forte e immediata, insomma, alle pretese di Meta. «Allinterno della Margherita regionale - spiega Benagiano - cè uninsoddisfazione per il modo con cui certe problematiche vengono trattate. Noi vediamo ben poca consultazione». Lennesima spaccatura preoccupa non poco Veltroni in vista del voto del 28 maggio. Le recenti politiche - a interpretarle fuori da ogni demagogia - hanno decretato il ritorno del Lazio al centrodestra e leffetto si è fatto sentire anche a Roma, nonostante la striminzita prevalenza dellUnione. Alla base dello spostamento elettorale ci sono diversi motivi: il voltafaccia sulla riconversione della centrale Enel di Torvaldaliga con il blocco dei lavori bocciato poi dal Tar; la richiesta di bloccare i lavori per la costruzione del gassificatore di Malagrotta che risolverebbe, almeno in parte lemergenza rifiuti a Roma e nel Lazio. Ma non solo. A pesare sulla defaillance elettorale, seppur indiretta, di Marrazzo è proprio la politica sanitaria che ha imboccato una strada estremamente discutibile: messo alle strette dalle sue stesse promesse elettorali, lex conduttore di «Mi manda Raitre» è stato costretto ad abolire il ticket di un euro sulle ricette. Ma per trovare la necessaria copertura finanziaria, ha lasciato mano libera a Battaglia che ha inaugurato una stagione da «centralismo democratico» nella sanità regionale con una serie di provvedimenti che stanno scontentando tutti, medici e assistiti.
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