Claudia Passa
da Roma
Varcherà la soglia della Procura di Perugia alla vigilia di Capodanno. E in quelloccasione al giudice Francesco Castellano sarà probabilmente chiesto di chiarire il senso delle conversazioni telefoniche con Giovanni Consorte di cui il presidente di Unipol riferiva poi ad altri interlocutori. Tutto rigorosamente intercettato per conto della Procura di Milano nellambito dellinchiesta sulla scalata Bpi/Antonveneta.
Linvito a comparire notificato a Castellano reca la data del 30 dicembre. Nel fascicolo dinchiesta, condotto nel più stretto riserbo dal procuratore del capoluogo umbro Nicola Miriano, sarebbero ipotizzati i reati di millantato credito e forsanche - secondo indiscrezioni trapelate ieri - di rivelazione di segreto dufficio. Tutto nasce da Antonveneta, dallex Popolare di Lodi, dal progetto di acquisizione finito nel mirino degli inquirenti milanesi mentre la Procura di Roma indagava sulla scalata alla Bnl da parte della compagnia assicurativa bolognese.
È in questo contesto che i militari della Guardia di Finanza registrano i contatti (circa una quindicina) fra lutenza di Consorte e il presidente del tribunale di sorveglianza di Milano, ora attraverso un telefono del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria, ora con un cellulare amministrativamente intestato alla Procura del capoluogo lombardo. E, a ruota, intercettano il presidente Unipol paventare ai suoi collaboratori un presunto interessamento di Castellano presso i magistrati romani impegnati nellinchiesta sulla scalata alla Bnl. Gli atti vengono quindi trasmessi alla Procura della capitale, poiché non vengono ravvisate ipotesi di reati commessi a Milano (circostanza che avrebbe comportato la trasmissione a Brescia). Da Roma, poi, la questione finisce a Perugia poiché leventuale millantato credito (ipotizzato a piazzale Clodio) vedrebbe i pm capitolini come parti lese, e dunque la Procura del capoluogo umbro competente ad interessarsene.
Del caso si sta occupando anche il Csm, ed è proprio attraverso una comunicazione inviata dalla Procura di Roma a Palazzo dei Marescialli che nei giorni scorsi sera saputo della variazione del fascicolo Unipol/Bnl da «ignoti» a «noti», con liscrizione sul registro degli indagati di Consorte e del suo vice Ivano Sacchetti. In una memoria difensiva trasmessa al Guardasigilli dopo la divulgazione delle intercettazioni, Castellano ha fatto presente di conoscere da tempo Consorte, daver parlato con lui del progetto di scalata, e di avergli spiegato, «genericamente e senza altri intenti», che se si fosse attenuto alle regole della trasparenza non avrebbe avuto di che preoccuparsi.
Nello stesso periodo, Castellano aveva incontrato (per ragioni completamente diverse, spiega linteressato) il procuratore aggiunto di Roma Achille Toro, suo collega di «corrente» in Unità per la costituzione, nonché titolare del fascicolo Unipol/Bnl. Al pm capitolino, Castellano avrebbe raccontato anche dei suoi colloqui con Consorte, e dei suoi riferimenti alla necessità di mantenere la trasparenza, che sarebbero stati condivisi dallo stesso Toro.
Nel frattempo, Consorte rassicurava i suoi (al telefono) sul presunto interessamento del magistrato milanese.
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