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Unipol, confermato il sequestro di 43 milioni di euro

Milano. L’ex presidente di Unipol Giovanni Consorte e il suo vice Ivano Sacchetti faranno ricorso in Cassazione contro l’ordinanza odierna del Tribunale del Riesame di Milano che ha confermato il sequestro dei 43 milioni di euro riconducibili ai due ex manager. Soddisfatta a metà la difesa. I legali di Consorte e Sacchetti, gli avvocati Filippo Sgubbi e Giovanni Maria Dedola, in una nota, hanno osservato che «il Tribunale di Milano ha dimezzato i presupposti del sequestro e ha riconosciuto la non confiscabilità della maggior parte delle somme oggetto del sequestro stesso». I legali, d’altro canto, non condividono altri punti dell’ordinanza. In particolare quello relativo all’omessa restituzione delle somme sequestrate e alla riqualificazione giuridica operata dal Tribunale a proposito della contestata ricettazione: «Riqualificazione infondata - a nostro giudizio - dal momento che Consorte e Sacchetti hanno ricevuto bonifici bancari estero su estero da primari istituti di credito, sì che tutto faceva ritenere che tali somme fossero di lecita provenienza».

Non condivisibili sono anche le considerazioni dei giudici del riesame sull’accusa ipotizzata di appropriazione indebita.

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