da Milano
Unipol rimette nel cassetto la progettata campagna acquisti. Fallito anche labboccamento con Popolare Milano, il gruppo bolognese ha deciso ieri di distribuire ai soci dividendi complessivi per un miliardo. Non abbastanza per Piazza Affari (gli analisti stimavano 1,3 miliardi) dove ieri il titolo è crollato del 6,7%; a Borsa chiusa S&P ha detto di non prevedere impatti sul rating. La maxi-cedola permetterà di ottimizzare la struttura patrimoniale di Unipol nelle cui casse è rimasta parte del denaro a suo tempo raccolto dallex ad Giovanni Consorte per sferrare lattacco a Bnl, poi finita tra le braccia dei francesi di Bnp Paribas: il capitale in eccesso è stimato a 1,7 miliardi. La suddivisione tra la componente ordinaria e quella straordinaria delle cedole sarà sul tavolo del board in occasione dellapprovazione del bilancio 2007, quindi la parola passerà allassemblea dei soci. Il progetto, sottolinea il gruppo assicurativo, si inserisce nellambito del piano industriale 2006-2009 e prevede «come più volte dichiarato dal management e coerentemente con le aspettative del mercato, la distribuzione agli azionisti del capitale valutato eccedente rispetto agli obiettivi».
Firmare il maxi-assegno a favore dei soci significa, tuttavia, ridimensionare le «ambizioni bancarie» del gruppo che hanno portato a Bologna lad Carlo Salvatori. Il direttore generale Carlo Cimbri ha giudicato troppo care le filiali cedute da Unicredit: «Le valutazioni attuali sono totalmente incompatibili con i criteri di redditività» del piano industriale, ha detto Cimbri. Una reale trattativa per celebrare le nozze con Bpm «non cè mai stata», ha affermato il presidente Pierluigi Stefanini. In ogni caso Unipol non intende utilizzare il capitale in eccesso per lo shopping.
Soddisfatta la holding Holmo, azionista di riferimento di Unipol, che ritiene la decisione della compagnia «coerente con gli impegni assunti».
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