Roma - Proclama scioperi generali in solitudine. Poi si infuria se gli altri partecipano ai vertici. Guglielmo Epifani è fuori di sé al direttivo della Cgil. La notizia dell'incontro di ieri sera a palazzo Grazioli, fra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, alcuni ministri, la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia e i segretari di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, lo ha sconvolto. "Quello che è accaduto ieri sera, se confermato, è gravissimo, una cosa senza precedenti". Il segretario generale della Cgil chiede "un immediato incontro con il governo" e annuncia anche una lettera ai leader di Cisl e Uil e al presidente di Confindustria con la quale chiederà conferma dell’incontro di ieri sera, che, "apre un problema formale nei rapporti con le altre organizzazioni sindacali e con la Confindustria". E dopo la frattura sancita con le altre organizzazioni confederali il leader della Cgil lancia (in solitaria) lo sciopero generale per il 12 dicembre. Lo ha deciso il direttivo dell’organizzazione sindacale che ha votato un dispositivo finale.
Contro tutti "Il presidente Berlusconi dimostra così - si legge in una nota di Epifani - di non avere alcun rispetto nei confronti dei suoi interlocutori, quando esprimono opinioni diverse dalle sue". Sul tema della crisi "il governo non prevede momenti formali di confronto con tutte le parti sociali, mentre quelli riservati li tiene solo con alcuni soggetti, escludendo la Cgil, l’Ugl e tutte le altre rappresentanze di impresa" prosegue il leader Cgil. "Nei confronti della Cgil è un comportamento particolarmente grave perché abbiamo inviato al governo e alle altre parti sociali una piattaforma con le proprie proposte per affrontare la crisi - ha aggiunto Epifani -. Con questo atteggiamento il governo esprime, così, la volontà di non aprire un confronto con la Cgil".
Sacconi: "E' lui che si è isolato" "C’è un problema sostanziale, altro che incontri informali. Il problema è che la Cgil si è isolata dalla altre organizzazioni, non ha sottoscritto il primo documento sulla modifica del modello contrattuale, che invece è stato condiviso da Cisl, Uil e Confindustria". Questa la replica del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, intervenendo a Radio 24, a proposito dell’incontro che c’è stato tra governo, Confindustria, Cisl e Uil, senza la Cgil. La Cgil, secondo Sacconi, "si è sottratta alla responsabilità di firmare l’accordo quadro per l’impiego pubblico come si è sottratta all’accordo sul commercio, come purtroppo sta facendo in molte circostanze. Spero che intervenga una riflessione all’interno di quella organizzazione - sostiene il ministro - perché il fatto di isolarsi da tutti gli altri attori sociali non può non generare riflessioni sulla linea seguita fin qui. Rifletta la Cgil sul fatto di mettere veti su tutto. Gli incontri informali - conclude - avvengono continuamente, sono nella prassi delle relazioni industriali".
La Finocchiaro: "Atto grave" "In un momento di crisi economica e di difficoltà del Paese un governo responsabile dovrebbe lavorare per unire e costruire percorsi condivisi e, ove ve ne fossero, per ricomporre tensioni e divisioni, esattamente il contrario di quanto sta facendo il governo Berlusconi" questo il commento di Anna Finocchiaro, presidente del gruppo Pd a Palazzo Madama. "Ci sarebbe invece bisogno - continua Anna Finocchiaro - di un confronto con tutte le realtà sindacali mentre il governo Berlusconi gioca sulle divisioni e le alimenta. Ciò che è avvenuto ieri sera è un fatto gravissimo e sicuramente - conclude - non è la strada giusta per risolvere i gravi problemi che affliggono il Paese".
Rottura sull'università La federazione Cisl università non parteciperà più allo sciopero generale del settore università e ricerca previsto per venerdì prossimo. Lo si apprende da fonti sindacali.
Lo sciopero era stato inizialmente indetto dai sindacati confederali contro i provvedimenti del governo in materia, ma dopo l’incontro di ieri con il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini la Cisl Università ha deciso di compiere il dietro-front. Dal tavolo si èa alzata prima del tempo la Cgil, mentre sia Cisl sia Uil hanno firmato il documento presentato da Brunetta, Gelmini e Tremonti- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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