Scontro aperto sul terreno scivoloso dellurbanistica nei rapporti tra i vari soggetti che hanno competenze nel settore, Campidoglio e Regione in testa. Lultima (solo in ordine di tempo) querelle tra la Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici di Roma e lassessore capitolino allUrbanistica Marco Corsini, riguarda leventuale apposizione di vincoli su aree di competenza comunale. «Contrariamente a quanto affermato dalla Soprintendenza - scrive Corsini in una nota ufficiale - la proposta di vincolo sullAgro romano meridionale, fra via Ardeatina e via Laurentina, non è un problema solo paesaggistico, ma incide principalmente sul Piano regolatore generale di Roma». «Gli effetti di questo provvedimento - continua lassessore capitolino allUrbanistica - sarebbero gravissimi per tanti motivi. Innanzitutto perché investe ben 5.400 ettari del territorio di Roma mescolando, in maniera grossolana e superficiale, aree di diverso genere e con un valore paesaggistico differenziato (aree agricole di differente valore, aree edificate, aree compromesse); in secondo luogo perché, in un momento di crisi particolarmente pesante, cancellerebbe in questarea più di 1,6 milioni di metri cubi (su un totale di 1,9) per la maggior parte di interesse pubblico (compensazioni volte a trasferire edificabilità da zone protette, piani di zona per lhousing sociale e per allocare i finanziamenti pubblici regionali di prossima scadenza; zone di recupero urbanistico, servizi pubblici e nodi di scambio)».
«Senza contare - prosegue ancora, nel suo ragionamento, Corsini - che gran parte di queste opere di trasformazione sono già in fase di pianificazione attuativa e di prossima realizzazione. Infine il vincolo, con un solo colpo di spugna, azzererebbe unattività ultradecennale di co-pianificazione fra Comune e Regione, che ha messo in reciproca coerenza la pianificazione urbanistica con quella paesaggistica regionale, passando attraverso una serie di atti fondamentali, culminati tra il 2007 e il 2008, quali la riapprovazione dei Ptp (piani territoriali paesistici), ladozione del Ptp regionale e lapprovazione del nuovo Prg di Roma». «Per tutti questi motivi - conclude lassessore - la Regione non potrà che esprimere parere negativo sulla proposta di vincolo richiesta dalla Soprintendenza, per non sconfessare le scelte più volte compiute e ribadite nel recente passato dalla stessa maggioranza politica. Ma soprattutto spero che il ministero dei Beni culturali - dopo aver inspiegabilmente omesso ogni informazione e ogni consultazione con lamministrazione cittadina - apra un tavolo di discussione con il Comune, prima di pervenire a ogni qualunque finale determinazione».
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