La caduta del governo Prodi e le incertezze sul futuro politico del Paese, con le conseguenze dirette sulla politica capitolina, mettono a rischio lo sviluppo urbanistico di Roma. Se il sindaco Walter Veltroni decidesse di non dimettersi entro il 3 febbraio, e si andasse a elezioni anticipate, con una conseguente sua candidatura a premier, la città potrebbe infatti essere commissariata. «Ma il commissario - spiega Marco Marsilio, capogruppo capitolino di An - può svolgere solo lordinaria amministrazione. E le delibere in programma sullurbanistica hanno un contenuto politico che non potrebbero essere affrontate in consiglio, senza un sindaco a guidare la città». La città, quindi, sotto il profilo urbanistico è a rischio paralisi, anche perché manca una maggioranza forte capace di tenere il punto in aula, impegnata comè a cercare di capire che cosa farà Veltroni. Giusto per fare un esempio, lunedì scorso è stato rinviato il voto sul cambio di destinazione duso da abitazioni in uffici per i senatori delledificio a Largo Torniolo.
Ma sono tanti i documenti che potrebbero non avere mai lok dallaula Giulio Cesare, se si arriva a un commissariamento. Fra questi la delibera sulla Bufalotta, che ha già avuto parere negativo dal IV municipio e che deve ancora tornare in commissione comunale. La delibera, contestata da più parti, prevede il cambio di destinazione duso, da servizi a residenziale, di quasi un milione di metri cubi. Secondo alcune fonti capitoline, i costruttori avrebbero già pagato al Comune gli oneri concessori dovuti in questi casi e lamministrazione avrebbe già deciso come spendere parte di quel denaro.
Uno dei progetti cui destinare una quota della cifra complessiva è Villa Blanc. Che cosa accadrà ora che la delibera è ferma? Stessa domanda può essere posta per il cosiddetto Millennium Project, il progetto di riqualificazione della collina della Muratella, tra la Magliana e il Grande raccordo anulare, che prevede un grattacielo alto 130-150 metri, uffici, abitazioni e quella grande casa della musica chiamata Fonopoli. Il tutto in una zona dove già sorgono gli uffici dellAlitalia, un albergo e altre aziende. Una delibera importante insomma, che rischia però di non arrivare mai in Aula Giulio Cesare con linevitabile blocco del progetto.
Nell'ordine dei lavori del consiglio comunale vi è inoltre già da tempo il provvedimento riguardante lapprovazione del progetto, in variante al Piano regolatore vigente, di demolizione delle Torri dellEur e di successiva edificazione di un complesso a uso ufficio, residenziale e commerciale. Se non verrà approvato domani, e dovesse subentrare a breve un commissario, anche questo progetto potrebbe saltare.
Un discorso a parte merita il Piano regolatore stesso, il cui iter deve essere concluso entro linizio di marzo, se non si vuole correre il rischio di vanificare il lavoro fatto in cinque anni. Se entro quella data la procedura non sarà terminata, si dovrebbe tenere in vigore il vecchio piano regolatore, con tutte le conseguenze del caso. Dallassessorato allUrbanistica, da noi interpellato, fanno sapere che «i lavori della Conferenza di copianificazione sono in dirittura darrivo». Dopo toccherà al consiglio comunale concludere liter con la ratifica del documento.
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