Washington – Gli Stati Uniti aumenteranno le truppe impegnate in Irak. La notizia è stata comunicata agli americani dal presidente Bush. L'incremento delle truppe, però, avverrà per fasi successive, “non sarà un D-Day”: lo ha rivelato il capo del Pentagono, Robert Gates, facendo riferimento al precedente storico dello sbarco in Normandia. Il ministro della Difesa americano ha preannunciato che chiederà al Congresso di aumentare di 92.000 uomini le forze di esercito e marines. Gates, insieme al segretario di Stato Condoleezza Rice e al capo degli Stati maggiori, generale Peter Pace, ha incontrato la stampa a Washington prima di prendere parte a una serie di audizioni in Congresso sul piano annunciato dal presidente Bush. “Il fallimento in Irak non è una possibilità”, ha detto Gates, che ha dettagliato le modalità con cui il Pentagono intende realizzare l'aumento di 21.500 uomini in Irak. Il capo del Pentagono ha anche annunciato nuove regole per la rotazione delle truppe e il richiamo in servizio degli uomini della Guardia Nazionale, che renderanno possibile l'incremento nell'impegno militare in Iraq. L'incremento di 92 mila uomini per l'esercito e il corpo dei marines che Gates raccomanderà al presidente Bush di sottoporre al Congresso, dovrebbe avvenire nell'arco di cinque anni. L'esercito è già stato autorizzato ad aumentare il numero di soldati in servizio attivo da 482.000 a un massimo di 512.000, un livello non ancora raggiunto.
Il numero dei soldati dovrebbe ora crescere di altre 65.000 unità, mentre i marines avranno 27.000 uomini in più. Gates ha reso noto che nel mese di dicembre l'U.S.Army e le altre forze armate hanno raggiunto e in alcuni casi superato i loro obiettivi nel reclutamento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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