da Milano
«Leconomia americana potrebbe scivolare in recessione prima della fine dellanno». Imprevedibile come sempre, lex presidente della Federal Reserve, Alan Greenspan, è il primo a evocare lo spettro di una crisi delleconomia. Non una semplice decelerazione, per quanto più o meno forte, ma una vera e propria contrazione del prodotto interno lordo.
Non convince Greenspan, che negli oltre 18 anni di permanenza sullo scranno più alto della Fed si è conquistato sui mercati la fama di oracolo, lo stato di salute della Corporate America. «I margini di profitto hanno iniziato a stabilizzarsi, segnale premonitore che ci troviamo nelle ultime fasi di un ciclo», ha ammonito ieri a Hong Kong lanziano banchiere davanti a una platea di uomini daffari. «Quando ci si allontana in questo modo da una recessione - ha proseguito - inevitabilmente si creano le forze per la recessione successiva. Anche se è certamente possibile che entriamo in recessione negli ultimi mesi dellanno la maggioranza degli analisti non lo prevede, proiettando invece un certo rallentamento più avanti per il 2008».
La stessa Fed stima per il 2007 una crescita del Pil attorno al 3%, e il problema che più sembra assillare Ben Bernanke, il successore di Greenspan, è lalto livello dellinflazione.
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