Ci sono vari modi di raccontare lopera lirica. Anche in radio. Uno, di cui si sente davvero la mancanza nelletere attuale, è quello di Alessandro Baricco, che invece sarebbe perfetto per il mezzo, con le sue capacità di affabulatore che uscirebbero dai transistor, dai computer, dalle autoradio e da tutti gli strumenti di fruizione della radio. Questo manca moltissimo.
Poi, cè quello, più tradizionale di Radiotre. Qualche settimana fa abbiamo già raccontato di come la programmazione sia ottima e abbondante e offra in chiaro eventi importantissimi come la prima della Scala. Tutto bellissimo e tutto ben organizzato dal direttore Marino Sinibaldi, ma anche tutto un po troppo ingessato ed eccessivamente istituzionale. Se solo i conduttori e anche il palinsesto si lasciassero andare un po di più, ne uscirebbero pagine radiofonicamente ancora migliori.
E poi cè la nuova esperienza proposta dalla Radiodue diretta da Flavio Mucciante nelle scorse settimane, con le dieci puntate di viaggio di Virginia Raffaele ed Ubaldo Pantani nel mondo dellopera lirica. Virginia, come già succede in altri programmi, ha una forza radiofonica straordinaria. E per chi si è abituato ad apprezzarla anche in televisione, pure per la sua bellezza e un fascino non indifferente e mai volgare, dimostra una qualità straordinaria: che una bellissima può funzionare anche se non la vedi.
Quindi, Virginia e Pantani hanno viaggiato dalla Scala allArena, dallo Sferisterio di Macerata a tanti altri teatri della provincia profonda, raccontando le opere più note della tradizione teatrale italiana. Ma con leggerezza assoluta.
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