Durante lorario di lavoro nessuno può permettersi il lusso di andare a fare shopping con la moglie. Neanche se si è medico. Se poi, oltre alle compere, si compie anche tutta una serie di atti illeciti, allora la situazione dellinteressato si aggrava di parecchio. È questo, dunque, lo sconfortante quadro in cui si trova un medico di 54 anni, dipendente dellAzienda Sanitaria locale 4 Chiavarese, che ieri è stato sospeso dallesercizio della professione perché accusato di essersi assentato dal posto di lavoro senza autorizzazione. Il provvedimento è stato disposto da Mauro Amisano, giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Chiavari, su richiesta del sostituto procuratore Margherita Ravera.
A determinare il provvedimento dellautorità giudiziaria è stato lesito delle indagini condotte dai carabinieri del Nucleo anti-sofisticazioni e sanità (Nas) che da tempo controllavano il discutibile comportamento del medico.
Infatti, seguendo le indicazioni che erano state loro fornite, i carabinieri avrebbero accertato che il professionista in più di unoccasione sarebbe stato sorpreso a fare shopping con la moglie e a pranzare in diversi ristoranti della Riviera di Levante.
Ma le imputazioni più gravi che riguardano il medico sono quelle che si riferiscono alla sua attività professionale. Infatti i carabinieri lo accusano di aver falsificato alcuni certificati di morte, firmando i referti il giorno dopo il decesso. Laccusa è di falso ideologico e truffa, ma dovrà essere valutata dal magistrato che studierà il caso e che ha già provveduto a far cessare lattività professionale del medico.
Proprio per difendersi e ribattere alle accuse che gli vengono mosse, il medico si è rivolto agli avvocati Stefano Savi e Carlo Iavicoli i quali hanno ribadito che il loro assistito ha respinto ogni accusa e che nega qualunque mancanza gli sia stata addebitata.
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