Limpressione è quella di stare in una puntata di Quark. Quando la jeep entra nel Parco Nazionale Tsavo, inizia a battere il cuore della Grande Savana.È qui che sono nati i racconti di Karen Blixen, immortalato dal film «Spiriti nelle tenebre» con Michael Douglas e Val Kilmer. Questa vasta area protetta regala squarci di Africa selvaggia inaspettati. Un regno selvaggio, il più vasto del Kenya e tra i più grandi al mondo, che si estende per 21.000 chilometri quadrati. La varietà di animali osservabili allo Tsavo è sorprendente. Oltre ai big five (leone, rinoceronte, bufalo, ghepardo ed elefante) si possono incontrare coccodrilli, struzzi, antilopi, zebre, giraffe. Ma uno degli animali più spettacolari è l'ippopotamo. Signore dei fiumi, questo poderoso mammifero è un vero protagonista quando si trova in acqua: sbuffa, soffia, grugnisce, si immerge improvvisamente, spalanca le fauci enormi e mostra le lunghe zanne.
Tra aridissimi bush (boscaglia) con improvvisi squarci di rigogliosa vita, praterie sterminate, zone erbacee, corsi d'acqua e colate laviche, le strade in murram (terra rossa e pietre), gli svincoli numerati e le piste ben delineate conducono ovunque si possa avvertire il profumo selvatico. Qui, si tocca con mano il paesaggio di chi è sempre pronto a scattare per la sopravvivenza. A pochi metri dai campi tendati, intorno alle pozze d'acqua illuminate da riflettori, squadre di babbuini, antilopi, iene, zebre, giraffe, bufali, ippopotami ed elefanti offrono uno spettacolo unico. Nelle tende attrezzate, sia quelle arredate in stile ultra-confortevole con piscina allaperto (Severin Safari Camp, Tsavo Ovest), sia quelle allestite in modo più spartano ed essenziale (come nel caso del Tarhi Eco Camps, Tsavo Est), le notti si animano di magia, riempiendo di muto stupore e regalando forti emozioni a occhi, orecchie e cuore: un tumultuoso fermento di ruggiti, mugolii, grugniti, pigolii, barriti e urla, testimonianza della grandiosità di questo meraviglioso habitat naturale.
In nessun Paese dAfrica alla mattina sei tra i pesci corallini e al pomeriggio a spiare i leoni. Watamu, poco distante da Malindi, è uno dei pochi luoghi dove si vive ogni ora a contatto con una natura forte e varia. Watamu è allinterno di un parco marino dove la barriera corallina regala uno snorkeling tra pesci multicolori e non solo. Anche fuori dallacqua lo spettacolo continua. Nei vari creek, le insenature profonde non è raro osservare laquila pescatrice o lippopotamo. La spiaggia di fronte al nuovo resort 4 stelle «Garoda» è irresistibile. Immerso tra alte palme, colline digradanti verso il mare e stupende fioriture di bouganvillea, il resort verrà inaugurato a dicembre. Le camere sono in stile etnico e le villette presentano il classico tetto in makuti, ossia di foglie di palma intrecciate. La spiaggia di Watamu è famosa per essere la più bella di tutta la costa, Malindi compreso. La sabbia è finissima e di un biancore accecante. Il mare è verde smeraldo. Per gustarsi in pieno un tramonto da favola, con tutte le sfumature del rosso, si può andare al suggestivo ristorante Pillipam di Danilo di Cangio con vista sul Mida Creek a tre chilometri da Watamu. Per andare al resort «Garoda» bisogna rivolgersi al tour operator milanese «Un Altro Sole» (tel.02. 5731321; www.unaltrosole.com). Una settimana in all inclusive, volo e trasferimenti compresi, costa 1490 euro a persona in camera doppia a Natale (partenza 19 dicembre), mentre a Capodanno (partenza 26 dicembre) costa 1890 euro. Dal 1 al 6 gennaio il prezzo scende a 1390 euro a persona.
Vicinissimo a Watamu si trova Malindi, dove le costruzioni arabe si mescolano con testimonianze della dominazione portoghese, tra cui il palazzo che accoglie il museo storico, il cimitero lusitano e il monumento a Vasco da Gama Pillar, dedicato allesploratore che sbarcò proprio qui nel 1498 e ormai simbolo della cittadina. E proprio a Malindi si trova il Coral Key Beach Resort, uno dei più gettonati hotel di tutta la costa e già molto conosciuto dai lettori de il Giornale che hanno partecipato al primo viaggio in Kenya e anche a quelli che continuano a recarvisi per la familiarità e il trattamento di favore che la direttrice, Cristina Tura, riserva sempre ai nostri lettori.
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