Vaccarezza «rifà il tagliando» alla giunta

Nel giorno del 22° anniversario della caduta del Muro di Berlino, a Savona a «cadere» è la giunta provinciale. Così ha deciso il presidente Vaccarezza, per una sorta di «tagliando di metà mandato». Mercoledì, in un inedito consiglio serale, gli ordini del giorno dibattuti sono stati solo due: l'approvazione del verbale della seduta del 29 settembre e la verifica delle linee programmatiche nel corso del mandato. In apertura di consiglio, dopo il minuto di silenzio per le vittime dell'alluvione, il consigliere del Pdl Marco Melgrati ha proposto di devolvere i gettoni di presenza fino a fine anno agli alluvionati. Richiesta accolta dagli uffici che hanno subito dato disponibilità a coordinare la raccolta per chi vuole aderire all'iniziativa. Approvato il verbale del 29 settembre all'unanimità, il consiglio è entrato subito nel vivo con la discussione delle linee programmatiche dell'Amministrazione e le dimissioni di tutti gli assessori. «È giusto chiudere un ciclo amministrativo con un cambio di squadra (il terzo dopo il rimpasto degli assessori Guarnieri e Villani) a metà mandato - ha spiegato Vaccarezza -. Quattro assessori mi chiedevano di essere liberati per fare dell'altro. La nuova giunta, invece, arriverà fino a fine mandato». Fuori il vicepresidente Luigi Bussalai e gli assessori Paolo Marson, Carla Mattea, Giorgio Garra, Pietro Santi, Livio Bracco e Silvano Montaldo.

Di questi, gli ultimi tre sono in odore di riconferma mentre per le new entry si vocifera l'ingresso di Santiago Vacca (capogruppo Pdl) al posto di Marson, di Paolo Ripamonti (segretario provinciale della Lega) al posto di Villani, e dell'ingauno Schneck (ex vicesindaco di Albenga).

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