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Un vademecum per salvarsi dal terremoto

Oggi in Sicilia l’esercitazione anti-sisma

Un vademecum per salvarsi dal terremoto

Un vademecum per le emergenze terremoti sarà distribuito alle famiglie italiane. Nell'opuscolo viene indicato ciò che si deve fare in caso di sismi, ma anche di eruzioni vulcaniche, frane, alluvioni, maremoti o tsunami, problemi di viabilità, neve e valanghe, incendi boschivi, incendi domestici, rischio industriale e attentati.
L’iniziativa rientra nel progetto «Eurosot 2005», presentata dal premier Silvio Berlusconi e che entrerà nel vivo alle 13 di oggi, quando la Sicilia orientale viene sconvolta da un terremoto di magnitudo 6.8. Una «catastrofe» simulata che fino al 16 ottobre sarà al centro di un'esercitazione della Protezione civile che interesserà le province di Catania, Ragusa e Siracusa. L'esercitazione coinvolgerà anche 5 Paesi europei (Francia, Grecia, Portogallo, Regno Unito e Svezia) ed è costata 700mila euro, la metà dei quali saranno corrisposti dall'Ue. «Sono operazioni che hanno un costo - ha detto il premier - ma io credo che siano soldi spesi molto bene. Mi complimento anche per questo con Bertolaso, perché immaginavamo un costo più elevato, ma lui è riuscito a contenerlo in 700mila euro e anche a farsi corrispondere dalla Ue la metà di questa somma».
«Queste esercitazioni - ha sottolineato Berlusconi - sono assolutamente necessarie anche perché abbiamo visto quali sono le sciagure che sono occorse negli ultimi mesi in più parti del mondo e abbiamo visto come i servizi di soccorso abbiano latitato e come addirittura alcuni governi siano andati in crisi per l'incapacità di provvedere in modo adeguato. È importante stabilire la catena delle responsabilità per verificare carenze ed errori ed evitare che si verifichino in casi concreti».
Si prevede che il sisma abbia effetti su 91 comuni, coinvolgendo nei crolli di edifici circa 40.000 persone e altre 160.000 rimaste senza casa. «È una cosa assolutamente massiccia» ha detto il premier che ha anche spiegato su quale scenario si lavorerà: una prima risposta prevede l'intervento di uomini e mezzi disponibili sul territorio, poi si mette in moto la macchina dell'intero sistema nazionale della Protezione civile. Nella zona verrà poi allestita una Direzione Comando e Controllo che coordinerà il lavoro dei vari centri operativi dislocati nell'area. «In questo modo - ha spiegato Berlusconi - si verifica la catena di comando, il sistema delle comunicazioni e insomma in generale l'intero sistema di risposta alla emergenza».
La scelta di Catania non è stata casuale. «Un sondaggio - ha sottolineato Bertolaso - ha rivelato che per il 54% degli italiani la maggiore paura è quella del rischio di terremoti».

Per questo, ha annunciato, un'ulteriore esercitazione sarà effettuata il prossimo anno in Campania nell'area del Vesuvio.

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