da Milano
«Io porto il velo, ma ho scelto uno stile di vita occidentale. E il velo deve essere rigorosamente in coordinato». Lubna Ammoune ha 19 anni, pantaloni a vita bassa e magliettina. È al primo anno di università. Segue le orme del padre: medicina.
Musulmana in Italia. Cosa significa?
«Io non ho mai avuto nessun problema. Sono a cavallo tra due culture, per me è uno stimolo continuo. Non mi sono mai sentita discriminata, non so cosa significa razzismo».
Comera il tuo rapporto con i compagni di scuola?
«Sono andata al liceo scientifico Volta di Milano e più che compagni di classe ho trovato amici veri. Il mio essere diversa era una qualità. Abbiamo modificato il programma scolastico. Quando ad esempio abbiamo studiato le crociate, le abbiamo analizzate sia dal punto di vista cristiano che dal punto di vista islamico.».
A quanti anni hai iniziato a portare il velo?
«Lho messo a 15 anni. Tra la seconda e terza liceo. Così i miei compagni hanno visto il prima e il dopo... ».
È cambiato qualcosa?
«No. Mi hanno considerato per quello che sono e non per quello che indosso».
Perché il velo?
«Non cè mai stata unimposizione dei miei. Basta dire che mia sorella di 18 anni ha scelto di non metterlo. La mia è stata una scelta libera e indipendente, dopo un percorso interiore».
Sarebbe diversa la tua vita senza velo?
«Sembra strano dirlo, ma il velo mi ha aiutato a conoscere più gente. Ovvio non lho fatto apposta, ma è così. Una volta sono stata ad un convegno organizzato per la Resistenza. Cera Oscar Luigi Scalfaro e mi ha notato proprio per il velo, ero lunica a portarlo. Si è avvicinato mi ha stretto la mano dicendomi: "Sei più italiana di tante altre italiane. Congratulazioni". Una cosa che mi ha riempito dorgoglio».
Vai in discoteca, esci la sera, problemi con i tuoi genitori?
«Alla prima festa il mio coprifuoco scattava alle 23.30. Sono rimasta lì mezzora. Poi, dialogando, siamo riusciti a trovare compromessi.
Con il velo però...
«Sì certo, pur portando il velo, ma sto attenta ad abbinare i colori».
E in discoteca cosa ordini da bere?
«Analcolici alla frutta».
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