Paolo Marchi
Voglia di grande slam, voglia di distinguersi, voglia di mollare la zavorra per tornare allantico, quando la coppa del mondo di sci faceva tappa solo nei centri più importanti e certe nazioni si dovevano accontentare delle gare minori. Creata nel 66 durante i Mondiali cileni di Portillo - tre italiani lhanno vinta almeno una volta: Thoeni, Gros e Tomba -, scandisce da 40 anni i tempi del circo bianco ma lattrazione che esercita è sempre più flebile, pari a quella di una sessantenne che non si arrende alletà.
E allora ecco il presidente dello sci azzurro, Gaetano Coppi, annunciare un supercircuito che esalti le gare e le località più prestigiose, sei in tutto, una per paese alpino, più il Colorado: «La novità, che ricalca quanto avviene nel golf e nel tennis, dovrebbe entrare in vigore nellinverno 2007-8 quando noi italiani contiamo di essere protagonisti con la Val Gardena e lAlta Badia, i nostri fiori all'occhiello. Per lAustria leterna Kitzbühel, per la Svizzera la miliadaria St.Moritz, per la Germania Garmisch-Partenkirchen, quindi la Val dIsère per la Francia e Vail negli Stati Uniti».
È una rivoluzione che finirà con il condizionare pesantemente la qualità del circuito. Località nostrane come Sestriere e Campiglio rischiano di finire in serie B, al pari di quelle coreane e giapponesi.
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