La valanga Roma travolge il Parma

nostro inviato a Parma
Quattro a zero è più giusto, mancava il gol di Aquilani, meritatissimo, e il corretto Rocchi di Firenze ha atteso che il suo sinistro a incrociare finisse in rete prima di fischiare la fine. Altre cose belle pervenute da Parma: importantissimi segnali da Francesco Totti che ha giocato novanta minuti veri. Spalletti aveva l’emergenza sulle fasce per le assenze di Taddei e Mancini, l’ha risolta togliendo anche Pizarro e Panucci dalla formazione iniziale, ora che ha vinto quattro a zero qualcuno dirà che è stato geniale.
Partita mai in discussione, dopo 5 minuti scarsi Montella ha ricevuto un lancio di Ferrari da distanza siderale, palla in area protetta con sagacia e infilata in rete. Grande merito del centrale romanista che infatti viene sommerso dai compagni dopo la rete. Il raddoppio arriva nel minuto di recupero del primo tempo, segna Perrotta ma anche qui gran parte del merito è di De Rossi che nel cerchio del centrocampo vince due tackle consecutivi, cade, si rialza, prosegue palla al piede, arriva al limite dell’area e si trova a destra Montella e Totti, a sinistra Perrotta, palla al numero venti che infila De Lucia fra le gambe. Secondo tempo in fotocopia, dopo nove minuti segna Rosi con un destro violento sotto la traversa, al 48’ Aquilani, il migliore in campo, sigilla un 4-0 sincero e debordante.
Grandi meriti della Roma ma il Parma ha vissuto un pomeriggio che potrebbe mandare in analisi alcuni suoi giocatori. Sono caduti a terra da soli e con gli avversari a qualche metro Pisanu, Dedic e Paponi, quest’ultimo, un diciottenne a cui va tutta la possibile comprensione di questo mondo, ha perfino ricevuto un pallone a tre metri dalla riga di porta della Roma ma si è come bloccato, vittima della sua adolescenza, ha opposto un piatto destro a metà fra lo stop e il passaggio, poi è svenuto. Pioli, in piedi per tutti i novanta minuti, è rimasto pure lui contagiato: immobile con le braccia conserte e gli occhi spalancati. Mancava Gasbarroni e Morfeo era rimasto vittima del solito guaio muscolare della vigilia, questa potrebbe essere una chiave di lettura che regge per spiegare le buone prestazioni precedenti a fronte di una gara dove il tasso qualitativo del Parma è stato abbondantemente insufficiente e se il buon gusto invocasse almeno una sufficienza a uno dei giocatori di Pioli, questa andrebbe ascritta a De Lucia, quattro gol sulla coscienza. Mai una reazione, zero in attacco dove Budan è stato malamente servito ma ha anche pasticciato.
Roma invece assolutamente spavalda, l’emblema potrebbe essere il diciannovenne Rosi che ha movenze da Pallone d’Oro e atteggiamenti a volte indisponenti, gesti che pochi si potrebbero permettere alla sua età e invece vengono tollerati dal gruppo e da Spalletti con disinvoltura. Straripante Aquilani, si è giocato tutto quanto sulla ruota di Parma e ha disputato una gara da incorniciare, chiusa trionfalmente con un sinistro a incrociare preciso e letale mezzo secondo prima del fischio finale. De Rossi ha trovato subito la posizione in campo e ha dettato legge, Totti in ripresa evidente ha fatto il resto.


Ma più dei tre punti, dei novanta minuti di Montella, di aver fatto riposare Pizarro e di non aver subito reti, il vero segnale di questa Roma di inizio stagione è la partita di Totti: continuo e ispirato, il capitano che ci vuole per andare a Valencia a giocarsi il primo posto in Champions mercoledì sera.

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