Nanni Scaglia
da Sepang
Solo Valentino Rossi poteva battere Loris Capirossi. In uno scontro tra due campioni immensi, la differenza lha fatta una staccata incredibile di Rossi nel corso dellultimo giro, quando la vittoria sembrava ormai in tasca al rivale della Ducati. Qualsiasi altro pilota si sarebbe arreso di fronte a un Loris in stato di grazia, ma non Valentino. «Volevo i 25 punti, a tutti i costi» ha detto il fenomeno, come se fosse la cosa più naturale del mondo. E così è stato. Il sorpasso decisivo è arrivato a metà circuito, dopo che nei 20 passaggi precedenti i due si erano superati la bellezza di 16 volte, in una delle sfide più avvincenti di sempre.
«Quando lottiamo io e Capirossi è il più grande spettacolo del mondo» dice con orgoglio Rossi. Impossibile dargli torto. Vale e Loris si conoscono da anni, si sfidano dal 1998, dai tempi della 250, e dal 2003, da quando Capirossi è alla Ducati. Hanno dato vita a duelli entusiasmanti. Il motociclismo è uno sport meraviglioso, ma quando sono loro a contendersi il successo diventa addirittura straordinario.
«Siamo due piloti vecchia maniera - spiega il campione della Yamaha -: siamo grintosi, non molliamo mai, ci rispettiamo e siamo entrambi corretti. Ecco perché ci siamo superati decine di volte».
Al via, è stato Rossi a prendere il comando, ma il suo tentativo di fuga è finito dopo soli tre giri, quando è stato Loris a conquistare la prima posizione. Da lì in poi, i due sono rimasti vicini, a volte avanti uno, a volte l'altro, con un distacco sempre inferiore agli otto decimi. Quando è iniziato lultimo giro, Capirossi aveva 601 millesimi di vantaggio e, a quel punto, limpresa di Rossi sembrava quasi disperata. «Il distacco sul traguardo - spiega però Valentino - non era del tutto veritiero, perché quello era proprio il punto dove Loris era più veloce. Era quindi normale che avesse più margine. Io mi sono giocato bene le mie carte, lho attaccato in una curva dove ero più forte: i nostri stivali si sono quasi sfiorati, ma sono passato e poi ho difeso la posizione fino al traguardo».
Capirossi, naturalmente, non si è dato per vinto e in una frazione di secondo ha capito che avrebbe potuto riportarsi al comando proprio alla frenata dellultima curva, dove aveva dimostrato di essere praticamente imbattibile. «Non cerco scuse - racconta Loris - sapevo che mi avrebbe attaccato allultimo giro, anche perché seguendomi aveva sicuramente capito che ero un po in difficoltà con il posteriore, perché la gomma scivolava parecchio. Io ero più veloce di lui nella parte finale e, per sfruttare al massimo laccelerazione della Ducati, ho deciso di uscire stretto dalla penultima curva, per poi attaccarlo in quella successiva. Forse, però, sono finito sullo sporco e quando ho aperto il gas, la ruota posteriore ha pattinato per un paio di marce e Rossi mi ha preso unottantina di metri. Allultima staccata ci ho provato comunque, ma ero troppo lontano e il mio era un tentativo disperato. Non posso dire di essere contento al 100 per cento, ma quando perdi una gara così, contro un pilota così, puoi comunque essere soddisfatto».
Terzo un eroico Daniel Pedrosa: soltanto unora prima del via, era deciso a non correre, per i postumi della caduta di venerdì, quando si era procurato un profondo taglio che aveva richiesto cinque punti di sutura. Poi, i medici della Clinica Mobile lo hanno convinto che ce lavrebbe potuta fare e Daniel ha corso una grande gara, completando al meglio un podio di campioni. Con Melandri in difficoltà (ha chiuso nono), sono loro i piloti più forti della MotoGP, anche se in testa al mondiale cè ancora Nicky Hayden quarto al traguardo, ma sempre più in confusione. Il mondiale, questanno, si deciderà probabilmente allultima gara: guardando la classifica e ragionando su quanto avvenuto nella stagione, i piloti con più probabilità sono, nellordine: Rossi, Pedrosa, Hayden e Capirossi, purtroppo staccato di 43 punti.
«Se dovesse servire, potrei aiutare Valentino», promette il pilota della Ducati. Ce nè abbastanza per commuoversi.
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