Valencia: Maazel inaugura il «Colosseo»

Stasera gala lirico nella struttura progettata da Calatrava

Alberto Cantù

da Valencia

Lo hanno già definito il «Colosseo del XXI secolo», ma il suo artefice ne parla, alla buona, come di una «macchina di qualità al servizio della musica». Opera di Santiago Calatrava, è ben altro il «Palau de les Arts Reina Sofía» di Valencia, che si inaugura oggi con un gala lirico diretto a quattro mani da Lorin Maazel ed Enrique García Asensio con un’orchestra formata per l’occasione da 101 musicisti originari della città e provenienti da orchestre di tutto il mondo.
Ben altro che una macchina, dicevamo: due sale da 1.800 posti, una per il teatro d’opera, la seconda per la sinfonica e altre due sale da 400 posti per musica da camera e spettacoli vari. Ovvero la possibilità di riunire opera, musica, danza e teatro.
Alla conferenza stampa internazionale di ieri in questa gigantesca struttura aerea su cui appoggia, immensa, una piuma di cemento, erano presenti la sovrintendente Helga Schmidt, già direttore artistico del Covent Garden di Londra, Maazel che ha accettato la direzione musicale del Palau per 3 anni e l’architetto valenciano. È lui - a New York c’è in cantiere la sua nuova stazione per la metropolitana di Ground Zero - a parlare di «open place che abbraccia la città e può attrarre le giovani generazioni». Con una doppia lettura: «Terrazze, ristoranti, caffè, giardini, un percorso esterno di sette chilometri, il tutto ad ingresso libero» e gli spazi musicali. Moderno e antico. Il futuro e la Spagna che recupera gli splendori rinascimentali. Cemento bianco, vetro, acciaio, legno, ma anche la ceramica bianca e blu cobalto della tradizione iberica. Il Palau ha una superficie totale di 40mila metri quadrati ed è costato 14 anni di vita a Calatrava e 373 milioni di euro alla comunità valenciana. In questi giorni, con la nuova mega struttura, alla presenza della Regina Sofia, la comunità festeggia i suoi sette secoli da quando ebbe il 9 ottobre 1365 un privilegio dal re Pedro el Seremonioso: processioni, un solenne Te Deum, il canto dell’Inno della comunità valenciana e uno spettacolo pirotecnico degno della ricorrenza.
Quanto al concerto grandi beniamini della lirica: Angela Gheorghiu e Roberto Alagna per un ampio estratto dalla Carmen. Carlos Alvares per la Zarzuela: misto di canto e di parlato tipicamente spagnolo. Buone voci valenciane per pagine di Rodrigo e Manuel de Falla. Interrogato sulla questione Maazel garantisce «un’acustica eccellente: non c’è da preoccuparsi di nulla».

A chi chiede: sarà una cattedrale nel deserto? Viene risposto: «Abbiamo in programma concerti con Mehta e tante opere tra cui l’Oro del Reno e la Walkiria in collaborazione col Maggio Fiorentino per l’apertura del 2008».

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