Valentino che paura: vola sull’asfalto «Una bella botta, mi è andata bene»

Rossi ha perso il controllo della Yamaha a 180 all’ora: contuse spalla e mano destra

da Laguna Seca

Una grande paura, una brutta caduta, proprio nel momento cruciale del terzo turno di prove libere. Andava a circa 180 km/h Valentino Rossi, quando ha perso il controllo della sua Yamaha ed è finito nella sabbia, dopo aver strisciato per un centinaio di metri sull'asfalto della salita che porta al celebre «Cavatappi», la doppia curva in discesa più famosa di Laguna Seca. «Rossi - è la diagnosi del dottor Claudio Costa - ha riportato l'avulsione (distaccamento, ndr) dell'unghia sinistra, una contusione alla spalla sinistra e una alla mano destra. È una cosa dolorosa, ma il funzionamento dell'arto ferito non dovrebbe essere compromesso». Per tornare in pista nel pomeriggio ed effettuare la decisiva ora di qualifiche, quella che ha determinato lo schieramento di partenza, Rossi è stato sottoposto a fisioterapia, per recuperare dalle botte subite, con anche infiltrazioni di anti-infiammatorio.
È stata una caduta strana quella di Valentino, difficile da spiegare: a dodici minuti dalla conclusione del terzo e ultimo turno di prove libere, in uscita dalla curva sei, Rossi stava per inserire la quarta marcia per affrontare la salita. A quel punto, forse perché uscito troppo largo dalla precedente curva a sinistra, il pilota della Yamaha ha messo la ruota posteriore tra l'asfalto e il cordolo e a causa di uno scalino la M1 ha scartato, sbandando e disarcionando Valentino, che è caduto sull'asfalto verso l'interno, finendo poi la sua corsa nella via di fuga, dopo aver però strisciato a lungo sull'asfalto.
Rossi è risalito in sella ed è tornato ai box, ma si è capito immediatamente che era dolorante e si teneva la mano sinistra. Quando è arrivato dai suoi uomini, ha lasciato ai meccanici la moto, ha spiegato l'accaduto e si è ritirato nel motorhome, dove è stato immediatamente raggiunto dal dottor Costa e dal fisioterapista personale Marco Montanari.
«Ho messo le ruote - spiega Vale un paio d'ore dopo l'incidente - tra la fine dell'asfalto e il cordolo e, inspiegabilmente, in quel punto c'è un dislivello di qualche centimetro. Ero già uscito dalla curva da una trentina di metri e la moto ha puntato dietro e sono caduto. Tutto sommato, è andata bene, perché quello è un punto molto pericoloso e, fortunatamente, anche il guanto ha fatto la sua parte, consumandosi totalmente, ma proteggendo bene la mano. Ho preso una bella botta, ma non dovrei avere troppi problemi a guidare».
Dopo un inizio di prove più difficile del previsto, Rossi aveva finalmente trovato il giusto assetto della sua Yamaha ed era soddisfatto anche del rendimento delle gomme, mentre il motore, come spesso è accaduto quest'anno, non lo convinceva completamente. La caduta costringe Valentino a un'altra gara in salita.

Casey Stoner, come suo solito, ha martellato costantemente su tempi da primato, dominando anche nelle prove ufficiali, dove Melandri è stato protagonista di una brutta caduta, cavandosela comunque con una lieve distorsione a una caviglia.

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