Incredibile! Sono passati sessant'anni e quell'incantevole Signorina Snob di nome Franca Valeri è tuttora in piena attività. A 91 anni allegramente celebrati a Bracciano tra cani e altri animali di pelo lungo e corto, questa milanese di ferro che in piena carriera rischiò persino di tramutarsi in una diva sexy in «Parigi o cara», l'atto d'amore cinematografico che le dedicò il suo primo marito Vittorio Caprioli, apre il 27 settembre la stagione al Piccolo di via Rovello. O meglio, pardon, del Teatro Grassi con una novità assoluta scritta in campagna nei momenti d'ozio tra le bozze di un libro che sta per varare con coautrice Luciana Littizzetto. Ma torniamo a noi. Già il titolo «Non tutto è risolto», mormorano impauriti quelli che conoscono le sue ire funeste contro Berlusconi, fa pensare al peggio. E nulla vale ricordare che il testo è già andato in scena nella città eterna senza suscitar pandemoni politici perché, come si sa, la Franca può sempre riservar qualche sorpresa.
Anche se è un po' troppo presumere che questa ragazza sorprendente che si accinge a doppiare il secolo di vita si tramuti dall'oggi al domani in un' emula di Paolo Rossi. Che, guarda coincidenza, chiude il 17 giugno la stagione del Piccolo con la ripresa di «Mistero buffo», testo cardine dell'opposizione quant'altri mai dato che è firmato Dario Fo.
Ma bando agli allarmismi! Ripetiamo in coro il celebre adagio di Chiambretti che, in un lontano Sanremo, alle prese con bizzarri cantori preoccupati da una probabile esclusione se ne uscì con l'immortale battuta «Comunque vada, sarà un successo!». Chi infatti riesce a prendersela con la signora Franca che, a quanto sappiamo, vedremo in scena nei panni di un'ottuagenaria che, nonostante ridotta in miseria, ha ancora al suo servizio, come Rossella in «Via col vento», una cameriera da strapazzare e in più un figlio insolito più volage di un calabrone sempre conteso da donne o troppo giovani o troppo vecchie. Corriamo dunque a celebrare questa comica nata senza preoccuparci troppo delle sue opinioni politiche che, ne siamo certissimi, finiranno in un soufflé di risate anche da parte di chi non l'approva. E guardiamo piuttosto, dopo il 9 di ottobre, data ferale della partenza di Franca verso altri lidi, cosa bolle nella pentola del primo teatro pubblico d' Italia. Com'è ovvio date le ristrettezze ministeriali che tuttora consigliano una morigerata prudenza, abbondano le riprese di hit delle passate stagioni oltre ai benemeriti festival che ci portano voci di lontani paesi (tra cui memorabili i cinque spettacoli che dal 10 al 16 ottobre schierano in bell'ordine classici da non perdere con clamorose firme di grandi registi, Lev Dodin in prima fila).
E a casa nostra? Vediamo un po'. C'è grande attesa per la grande prova di Ronconi che, per la prima volta in vita sua, affronta Brecht con quella «Santa Giovanna dei macelli»(in scena dal 28 febbraio al 5 aprile) dove regna Maria Paiato. Che si appresta a divenire, agli occhi del grande regista, ciò che Valentina Cortese è stata per Strehler. Preceduta, nel calendario che riguarda gli exploit del direttore del Piccolo, dall'originalissima «Modestia» di Rafael Spregerburd che, in anteprima, è stato tanto applaudito a Spoleto.
Ma è da registrare, in due grandi tappe, la costante presenza di Toni Servillo che dal 29 novembre al 18 dicembre leggerà gli amati poeti della sua Napoli e in contemporanea sarà impegnato in una lettura-spettacolo dei «Mémoires» di Goldoni.
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