Della Valle fa pace con Firenze: pronto a tornare E Prandelli vuol essere il Ferguson made in Italy

Solo due mesi fa, Andrea Della Valle annunciava la sue dimissioni da presidente della Fiorentina. Le mancate rassicurazioni sulla Cittadella viola e i malumori del pubblico avevano portato alla drastica decisione. Ma da martedì sera, con il primo traguardo di rilievo raggiunto da questa proprietà, qualcosa è cambiato: l’esultanza dell’azionista di riferimento viola - in tribuna con il fratello e patron Diego - per la conquista degli ottavi di Champions è il segnale di un possibile ritorno in sella. Firenze è pazza di gioia dopo l’impresa della squadra (pure senza i gioielli Mutu e Jovetic) che cancella un’estate di polemiche per un mercato ritenuto non all’altezza. Tutto merito di un gruppo maturato a livello europeo, ma l’artefice è sicuramente Cesare Prandelli. «L’abbiamo fatta grossa...», dice il tecnico al sito del club il giorno dopo la vittoria sul Lione. Lui, aziendalista da sempre, ha difeso in ogni modo l’operato dei Della Valle quando i punti interrogativi attorno alla squadra erano tanti.
Ora si attende un rinnovo del contratto al condottiero che ha tenuto il Liverpool (per la prima volta da quando sulla panchina c’è Rafa Benitez) fuori dagli ottavi della massima competizione europea.

C’è chi lo vorrebbe al posto di Lippi nella nazionale post Mondiale, lui invece spinge per rimanere alla guida dei viola, magari con un ruolo alla Ferguson. Intanto si gode l’impresa, in attesa di giocare il 9 dicembre ad Anfield Road per tentare il colpaccio: vincere il girone. E da ieri fa il pompiere: domenica c’è l’Inter, bisogna subito riconcentrarsi sul campionato.

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