Al Valle Da non perdere le pièce dei siciliani Scimone e Sframeli

Quelli dei siciliani Spiro Scimone (autore e interprete) e Francesco Sframeli (interprete, dedito di recente anche alla regia) sono spettacoli che andrebbero visti non una volta bensì tre, quattro. E certamente, a ogni nuova visione, scopriremmo qualcosa in più dei personaggi, della lingua (quel dialetto messinese musicale e fisico che in alcuni testi cede il posto all’italiano), dei silenzi, dei gesti. Qualcosa in più, cioè, di quelle storie umane, che tuttavia lambiscono sempre la leggerezza, il grottesco. Rappresentati e premiati anche all’estero, impreziositi da contributi registici illustri quali quelli di Carlo Cecchi, Gianfelice Imparato e Valerio Binasco, i «vecchi» lavori del duo - da «Nunzio» a «Bar», da «La Festa» a «Il cortile» e «La busta» - arrivano da martedì sera al Valle in seno a un’articolata retrospettiva che, dopo quella dedicata a Gabriele Vacis, aggiunge un altro importante tassello nella nuova programmazione della sala ETI. Ad aprire la ricca monografia sarà tuttavia il loro ultimo lavoro, «Pali», dove quattro personaggi, La Bruciata, Senzamani, Il Nero e L’Altro, rappresentano degli «stiliti» di oggi che, pur di fuggire l’orrore della società odierna, trovano un loro modus vivendi (in scena fino al 6 dicembre, nel cast pure Salvatore Arena e Gianluca Casale).

Proseguendo quella linea stilistica surreale,visionari e polemica già presente ne «La busta», Scimone ci regala una metafora poetica e scioccante. Impossibile però consigliarvi un titolo piuttosto che un altro, perché ognuna di queste pièce sa smuovere cuore e pensiero. E non è poco. Informazioni: 06/ 6869049 - 06/6861802.

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