Della Valle va all’attacco: «Non voglio processi veloci»

«Più tranquilli dopo aver letto le carte ma dico no alla giustizia sommaria»

da Roma
«Siamo tranquilli», ma no ai «processi veloci», no alla «giustizia sommaria», no allo «sciacallaggio». Diego Della Valle, patron della Fiorentina, ha aspettato ventiquattr’ore dalla comunicazione ufficiale dei deferimenti firmati dal procuratore federale Stefano Palazzi. Ha letto la voluminosa documentazione, ha passato al setaccio atti e verbali, ha «studiato» le pagine della «relazione d’accusa» che riguardano il «salvataggio» della Fiorentina, le cinque partite «sotto osservazione», il deferimento a carico suo e di suo fratello Andrea, dell’ad Sandro Mencucci, del club che ora rischia la retrocessione. Poi ha convocato la stampa.
«Siamo tranquilli», ha esordito il presidente onorario della Fiorentina. «Abbiamo letto le carte, e dopo averlo fatto siamo sempre più convinti di non aver commesso nulla. Ma...». C’è un «ma», che diventa il leit-motiv delle esternazioni del patron viola. «Quello che ci fa un po’ paura - afferma - è questa aria di fretta. Perché la fretta è una cattiva consigliera». A preoccupare Diego Della Valle è il timore di «processi veloci», condotti «seguendo gli umori della piazza e di una parte dei media. Il mio auspicio - spiega il presidente onorario della Fiorentina - è che i processi vengano fatti con i tempi necessari. Chiedo che ci sia la possibilità di avere il tempo per fare processi seri. È brutto veder fare processi sommari, invece di lasciare che a fare questo lavoro siano i magistrati».
Quanto al presunto «sistema» portato alla luce dall’inchiesta Calciopoli, «Noi - ha detto Della Valle - non ne eravamo a conoscenza». O meglio: «Ci possiamo definire, dopo aver letto i verbali, vittime di quel sistema che, quando abbiamo cercato di portare una seria ventata di rinnovamento, ci ha colpito». Le accuse di presunte «proposte oscene» da parte del patron viola desunte da una telefonata tra Mazzini e Lotito? «È stato detto di essermi avvicinato a Lotito per una partita - taglia corto Della Valle -. È una totale assurdità, e mi pare che Lotito l’abbia già smentito all’ufficio indagini». La versione di mister Tod’s è che «la Fiorentina nella seconda parte del campionato è stata vessata, perché non rispondeva a nessuno, e voleva proteggere le squadre medio-piccole». Il club viola, afferma il patron, «non ha mai chinato la testa. E lo dimostra il fatto che solo venti giorni fa la nostra società è stata l’unica in Lega che continuava così, senza avere nulla di personale verso il presidente». E ancora. «È stato detto - incalza Della Valle - che la Fiorentina è stata accomodante con il sistema. Ebbene, forse è l’unica squadra che non ha ancora il contratto per i diritti televisivi per i prossimi anni».

Una «dimostrazione», dice ancora l’imprenditore marchigiano, «di un sistema ostile, che ha cercato il più possibile di tenerci in riga. Una forte pressione ambientale, non identificabile con nome e cognome, l’avevamo avvertita. Ora, leggendo le carte - chiosa Della Valle - ne capiamo un po’ di più».

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