Roma - Silvio Sircana "non ha alcuna intenzione di dimettersi" da portavoce unico dell'esecutivo. Lo riferiscono fonti di palazzo Chigi, spiegando che Sircana ha scritto una lettera a La Stampa, per "spiegare la sua posizione, raccontando e facendo chiarezza su ciò che è successo", e intervenendo anche nel dibattito sulla libertà di informazione aperto proprio dalla vicenda che lo ha visto coinvolto.
Potenza L'inchiesta della procura di Potenza su Vallettopoli prosegue sul doppio binario degli interrogatori di persone informate sui fatti e dei colloqui di garanzia. Nel primo ambito il pm Henry John Woodcock ha sentito ieri il calciatore Christian Panucci e oggi il giornalista e conduttore televisivo Michele Cucuzza. Si è concluso, invece, il giro di interrogatori di garanzia delle persone sottoposte a misure cautelari nell'ambito della prima tranche dell'inchiesta. Il gip Alberto Iannuzzi ha sentito l'avvocato Marcello D'Onofrio, per lui è stata disposta l'interdizione dalla professione. Finora sono solo tre i provvedimenti adottati dal gip rispetto alle 18 persone indagate: la scarcerazione di Marcello Silvestri e Andrea Carboni (dal carcere ai domiciliari) e di Riccardo Schicchi (tornato in libertà dai domiciliari, con il solo obbligo di dimora).
Michele Cucuzza Michele Cucuzza, è stato interrogato questa mattina presto dai magistrati per circa 45 minuti. Il conduttore televisivo non sarebbe tra le vittime dei ricatti, ma gli inquirenti lo hanno voluto sentire su alcuni episodi specifici, di cui egli stesso non ha voluto riferire ai giornalisti. “Sono stato sentito come persona informata sui fatti, sono un personaggio pubblico. Di me esistono documentazioni molto ampie di tutta la mia vita professionale e privata. Sono un uomo assolutamente tranquillo e non ho nulla di cui dovermi eventualmente vergognare. Non escludo che si stesse preparando una macchinazione ai miei danni, inventata di sana pianta e di cui comunque non sapevo ancora nulla. In ogni caso la mia vita è da sempre tutta alla luce del sole: non sono in alcun modo ricattabile”.
Moric indagata per riciclaggio Secondo la procura di Potenza, Nina Moric avrebbe movimentato circa 600 mila euro all'estero, frutto dell'attività illecita del marito Fabrizio Corona. L'attrice si sarebbe però difesa, a quanto si è appreso da fonti investigative, sostenendo che quel denaro sarebbe derivato dal lavoro svolto dall'agenzia fotografica di cui Corona è titolare. Oggi gli investigatori hanno perquisito la sua casa di Milano.
Perquisizioni Oltre all'abitazione di Nina Moric, moglie di Fabrizio Corona, gli uomini della squadra mobile di Potenza, su disposizione del pm John Woodcook, hanno disposto, nei giorni scorsi, la perquisizione negli studi di tre fotografi milanesi. Si tratta di Luca Mucci, Luca Terziarol e Stefano Pensa, noto come "Bicio". Gli agenti della Digos avrebbero prelevato una quantità di materiale informatico, in particolare chiavette usb, memorie digitali per macchine fotografiche, appunti e altri documenti. Secondo uno dei legali difensori dei fotografi, si tratterebbe esclusivamente di materiale di lavoro, contenente fotografie anche a personaggi noti, senza che questo possa prospettare ipotesi di reato.
Il direttore di "Oggi" a Potenza Pino Belleri, direttore di Oggi, è stato interrogato da Woodcock sul caso Sircana: le foto del portavoce di Prodi acquistate dal settimanale Rcs per 100mila euro e mai pubblicate. Belleri ha spiegato ai giornalisti "di essere stato convocato ieri dal magistrato. Stamattina - ha detto - è stato scritto che devo essere risentito sul caso Sircana, ma non sono mai stato sentito una volta sul caso Sircana". Poi la difesa: "Se la mia scelta di non pubblicare le foto di Sircana ha portato al sospetto che si potesse fare un favore alla politica, cercheremo di dissipare questo dubbio". E ai giornalisti che gli chiedevano se questo possa significare la pubblicazione degli scatti, il direttore di Oggi ha aggiunto che "mi prendo ogni possibilità di decisione, e dopo se devo andare in galera, ci andrò".
Ufficio legale Rcs Belleri - nell'interrogatorio durato circa 15 minuti - ha spiegato che le foto sono state consegnate all'ufficio legale della Rizzoli, e di non voler rivelare il prezzo pagato "per una dozzina di scatti in tutto, anche se poi le cosiddette foto shock sono due o tre, in cui si vede una macchina ferma con un finestrino abbassato, e c'è un colloquio".
Sulla mancata pubblicazione delle foto, il direttore di Oggi ha rivendicato la sua autonomia di scelta: "Non è obbligatorio - ha detto - che una decisione presa non possa essere riveduta e corretta, sulla base anche di valutazioni di ordine etico. E avendo sostenuto una spesa, che non era di poco conto, ho poi informato l'editore".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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