Caro direttore,
Rispondiamo con qualche giorno di ritardo alla provocazione del Tuo articolo del 28 dicembre, ma abbiamo preferito non cedere alla tentazione di una risposta immediata, per scrivere questa lettera a più mani. Siamo tutti i capigruppo dell'opposizione in consiglio provinciale. Tutta l'opposizione, infatti, e non questo o quel partito, è stata chiamata in causa e tutta l'opposizione in Provincia - a nostro avviso - deve dare un segnale.
Siamo consapevoli che a livello nazionale i partiti che rappresentiamo sono, in questo momento, impegnati in un dibattito a tratti anche aspro, che, peraltro concerne più il metodo da seguire che non gli obiettivi politici ed il modello di sviluppo da perseguire.
A livello locale, al contrario, non vediamo però alcun motivo per non combattere uniti le battaglie consiliari, incentrate soprattutto sui temi dello sviluppo della nostra città e provincia.
E dobbiamo dire, in tutta onestà, di averlo fatto sin dalla prima seduta, sino alla recente sessione di bilancio in cui, tutta l'opposizione, unita, e proprio perché unita, è riuscita a costringere la giunta di centrosinistra ad approvare un notevole numero di ordini del giorno da noi proposti, in particolare sulle infrastrutture viarie.
Si è trattato, per la prima volta, dell'esito di un lungo lavoro comune (varie decine tra ordini del giorno ed emendamenti), e, per tutti noi, è stata la riprova che preparandoci bene e coordinando gli sforzi riusciamo a mettere in difficoltà la maggioranza.
Se si vuole poi sentire una parola contro «l'occupazione militare del porto» non si deve fare altro che prendere i verbali dei dibattiti in consiglio provinciale in cui, tutti insieme, abbiamo attaccato non solo la giunta, ma tutto il centrosinistra nelle varie istituzioni, (...)
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