Franco Ordine
nostro inviato
ad Amsterdam
Il mondiale di Germania, per Lippi e i suoi prodi comincia stasera nellastronave di Amsterdam. Lultima volta che la Nazionale passò da queste parti provocò un mezzo terremoto tra i tulipani: durante leuropeo del 2000 gli orange di Rijkaard riuscirono a sbagliare rigori in sequenza, a sbattere contro i pali e lispirazione di Francesco Toldo, prima di ritirarsi malinconicamente dal torneo. Francolino Rijkaard, con una dignità da gigante autentico, tolse il disturbo e aspettò loccasione del Barcellona per misurare il proprio talento di allenatore. Zoff andò tronfio incontro alla Francia in quel di Rotterdam, perse ai supplementari dopo aver dilapidato con Del Piero il colpaccio del 2-0, e pagò in una volta sola la fortuna sfacciata goduta in semifinale. Di quel ct ombroso e permaloso si son perse, fortunatamente, le tracce: ha provato un paio di avventure con risultati scadenti, Fiorentina docet.
Il mondiale di Germania è sufficientemente lontano ma questa è la classica occasione da cogliere al volo per misurare la maturità e anche la cifra tecnica dellItalia di Lippi. È una grande Nazionale? La risposta è ancora negativa, al momento. Può portarci lontano, oltre il confine della grave delusione patita, col Trap alla guida, in Giappone e Corea e poi anche in Portogallo, tra «centravanti uomini che più uomini non si può», sputi, papere e pastette vergognose? La replica è sì, ma alzi la mano chi ha una risposta convincente da esibire al volo. LOlanda, questa Olanda, alimentata dal carisma del suo ct e dalla voglia di ragazzi al debutto, può aprirci gli occhi.
Fin qui, a diciassette partite dallinizio del suo mandato azzurro, il ct viareggino ha incassato una qualificazione in carrozza (con un turno di anticipo e in un girone di modesta difficoltà), sè imbattuto in appena 2 sconfitte (una, la prima, in amichevole, a Ferragosto, con molti bei nomi sotto lombrellone, la seconda in Slovenia valevole per Germania 2006) e collezionato la bellezza di 10 successi. Mica male, daccordo. Ma contro chi? A leggere la classifica Fifa, risale al viaggio a Dublino dellagosto 2004 limpresa più significativa, 2 a 1 sullIrlanda (ventunesimo posto), con Del Piero dietro le due punte a ispirare Gilardino e compagnia.
Ecco lintreccio più interessante, Del Piero. A causa dellassenza di Totti, Lippi ripete una scelta già intuita: Alex è il sostituto naturale dellasso romanista. Questo significa anche che il ct non recede dallo schema con due punte più la musa ispiratrice, il tre-quartista, mestiere nel quale Alex non brilla in modo particolare. «È un test di grande qualità - spiega Lippi - dobbiamo provare a fare la partita, senza subire la loro iniziativa. Nessuno più di me conosce Del Piero, da dieci anni lavoriamo insieme, ora gioca poco, ma quando lo fa è perfetto» riferisce sempre il ct che vuole anche assaporare il gusto inedito di una sfida ubriacante.
Al mondiale il bello, e il difficile, comincia dopo la prima fase quando tocca misurarsi con africani e Germania, Argentina e Brasile, i colossi insomma. Mettere al muro la giovane e rampante Olanda di Van Basten non è compito da poco. Lassenza di Totti (ieri è stato rimpatriato anche Vieri per un acciacco al ginocchio), o dello stesso Buffon, qui rimpiazzato dal suo supplente nella Juventus, Christian Abbiati, non può costituire un alibi. Capita. Sono due piuttosto le scelte che non convincono: la presenza di Gilardino al fianco di Toni che «cannibalizza» gli altri attaccanti, e il dirottamento di Zambrotta a destra con Grosso a sinistra pur di lasciare a casa uno come Panucci.
Lippi ha un debole per Van Basten e il suo eccellente lavoro, lo considera «un predestinato». Proprio Marco può raccontarci se la Nazionale di Lippi è in viaggio verso unaltra missione impossibile o a caccia di un probabile riscatto.
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