(...) Nel negozio che sta di fronte alla piazza della basilica, ormai hanno perso il conto. Ogni giorno ne trovano uno diverso e hai voglia a capire se si tratta di uno vecchio o nuovo. Colonne di San Lorenzo, a due passi dal Duomo: lultima scritta sul muro del IV secolo lhanno lasciata i graffittari laltra notte. Una firma a quattro lettere impressa con una vernice argento che si scioglie sotto il sole rovente di questi giorni. Accanto alla tag, un cartello giallo indica che questo luogo e questo colonnato sono un bene artistico e culturale, da conservare. Lo ricordano le guide che i turisti si leggono avidamente, seduti ai tavolini vicino al sagrato della basilica. Eppure... «Puliscono e risporcano. Puliscono e risporcano. È sempre così - racconta una commessa di Silvia -. Avevano appena finito di mettere a posto il muro della chiesa e guarda che come lhanno ridotto di nuovo. Ma hai visto quello che hanno fatto sulle tende del nostro negozio?». Il movimento comincia alle 16, quando la piazza inizia a riempirsi di punk, dark, metallari, emo. «E come si fa a controllarli? Fanno di tutto, persino gavettoni di urina. Non so quanto queste nuove leggi possano funzionare». E però tra una decina di giorni diventeranno effettive le ordinanze per cui chi verrà sorpreso ad imbrattare muri e palazzi si beccherà una multe fino a tremila euro, la denuncia dufficio col rischio di farsi anche un anno di carcere. Non basta tutto questo? «Non cè niente da fare: o metti dei presidi stabili di polizia e vigili, o non serve a niente». Ivan ha diciassette anni, un cerchietto di stoffa nero per tenere indietro i capelli, un cordino con le chiavi di casa legate al collo. «Le tag rovinano la città, sono daccordo. Ma quelli per bene, i murales, abbelliscono la città».
Sara a Claudia studiano beni culturali allUniversità e quando vedono i muri delle chiese e dei monumenti pieni di scritte, vorrebbero ammazzarli quelli lì. «I musei e gli edifici storici non vanno toccati. Costa tantissimo ripulirli e poi si rovinano. Se mi sporcano una chiesa così, a me mi girano proprio». Sì certo, la galera fa paura e allora è possibile che qualcuno ci pensi un po su prima di lasciare la sua firma su un muro. «Però come a prenderli? Vedere sempre la polizia in giro, non è bello e non ti dà sicurezza. Loro comunque pensano di non essere beccati. Invece di far ripulire i loro graffiti, la giusta punizione sarebbe fargli pulire tutta la città. Così si rendono conto di quello che vuol dire e quanta fatica ci vuole». Forse la soluzione migliore sarebbe quella di concedere ai ragazzi degli spazi per i loro scarabocchi. «Come hanno fatto per la metro ad Anangnina - spiega Claudia che è di Roma -. Lì ci sono dei murales bellissimi».
Ma qui siamo a Milano e San Lorenzo va protetto, è un monumento unico al mondo e non si può continuare ad assistere ad attacchi di questo genere. «Piante o parigine non servono a niente - ribadisce il vicesindaco Riccardo De Corato -. Di fronte a vandali come i writer, lunica soluzione è mettere delle cancellate trasparenti a scomparsa. Se vogliamo salvaguardare questo patrimonio, bisogna prendere decisioni senza guardare in faccia a nessuno».
Oggi si riunirà il comitato della movida. «Se decideranno di chiudere San Lorenzo sarà un grande passo avanti - conclude De Corato -. Resta il problema delle colonne. Vogliamo lasciarle il mano al popolo della notte?».
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