Vandali danneggiano due sinagoghe russe

Mosca. Nuovi rigurgiti antisemiti in Russia: nella notte tra giovedì e ieri due sinagoghe, una a Khabarobvsk e l’altra ad Astrakhan, sono state bersaglio di attacchi vandalici. Ad Astrakhan, grande città alla foce del Volga, un gruppo di sconosciuti ha cercato di dare alle fiamme una sinagoga gettando al suo interno una bottiglia incendiaria. Un guardiano è riuscito a soffocare il fuoco sul nascere. «Quest’attacco è un crimine premeditato», ha dichiarato il rabbino capo di Astrakhan, Shlomo Zalman Goldenberg. A suo avviso non è affatto casuale che l’attacco sia avvenuta alla viglia di una importante festa ebraica, Rosh Hashanah (il Capodanno). A Khabarovsk, città siberiana di 580.000 abitanti alla frontiera con la Cina, assalitori non identificati hanno danneggiato il portone e distrutto a sassate i vetri delle finestre della sinagoga che a quell’ora era vuota, ha fatto sapere il dipartimento regionale del ministero degli Interni. L’edificio era stato oggetto di altri numerosi attacchi nel recente passato. Secondo Aleksandr Brod, direttore dell’Ufficio di Mosca per i diritti umani, una ong (organizzazione non governativa) che si occupa di xenofobia ed estremismo in Russia, gli attacchi alle sinagoghe sono opera di rabbiosi gruppetti nazionalisti russi che agiscono indisturbati grazie all’atteggiamento sostanzialmente «passivo» delle forze dell’ordine.

Il rabbino capo della Russia, Berel Lazar, ha espresso la sua riprovazione per questi nuovi atti vandalici. «È un peccato - ha detto - che ci siano ancora persone che pensano di poter risolvere i loro problemi lanciando pietre contro le sinagoghe».

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