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Vantaggi Il Fisco ha la mano più leggera

Sono molti i vantaggi per chi sceglie una forma di previdenza integrativa. Il primo riguarda i versamenti volontari che, fino a 5.164 euro all’anno, possono essere dedotti dalla dichiarazione dei redditi. Per esempio, un lavoratore che dichiara 32mila euro di reddito annuo e versa 3.000 euro in un fondo pensione risparmia 1.140 euro di tasse. Il secondo vantaggio è l’aliquota fiscale applicata sui guadagni realizzati dai fondi pensione e dai Pip: è ridotta all’11% contro il 12,5% applicato agli investimenti finanziari (come fondi comuni, gestioni patrimoniali o la compravendita di azioni). Inoltre alla scadenza dei versamenti, ovvero quando il lavoratore raggiunge l’età pensionabile, la somma accumulata è tassata in forma agevolata rispetto all’aliquota media del 23% applicata al Tfr. In pratica, il Fisco assume l’aliquota massima del 15% che viene poi ridotta dello 0,30% per ogni anno di partecipazione al fondo oltre il quindicesimo. Per esempio se la partecipazione è di 25 anni, l’aliquota scende al 12% (cioè il 15% meno 0,30% per 10 anni). «È importante sottolineare che ai fini del computo degli anni di partecipazione si considerano utili tutti i periodi d’iscrizione a forme pensionistiche complementari a prescindere dall’effettivo versamento dei contributi; quindi un lavoratore che oggi effettua un versamento volontario anche minimo (bastano 50 euro una tantum in un fondo pensione aperto, ndr) crea le basi per garantirsi una disciplina fiscale favorevole anche se nei prossimi 10 anni non effettua ulteriori versamenti», precisa Davide Busni esperto di Telefono Blu - Sos Consumatori. Infine c’è il bonus che spetta ai lavoratori che aderiscono alla forma previdenziale integrativa di categoria (o, in caso di specifici accordi, a fondi pensione aperti o Pip convenzionati): è il contributo aggiuntivo (oggi compreso tra l’1% e l’1,50% dello stipendio lordo annuo ma destinato a incrementarsi in sede di rinnovo dei contratti) che versa il datore di lavoro.

Tale contributo, invece, non spetta a quanti lasciano il Tfr in azienda.

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