Varazze, il campeggio dei sogni occupato dai vacanzieri abusivi

Varazze, il campeggio dei sogni occupato dai vacanzieri abusivi

Un vecchio camping quasi in riva al mare, affacciato su una spiaggia di sassi bianchi dominato solo dai merletti del castello medievale sovrastante. Una manciata d'anni fa un paradiso terrestre dai contorni marinari. Uno di quei gioielli che la Liguria dimenticato, ha perso. E nei quali da oggi proviamo a vedere più a fondo, per capire, con qualche servizio, come mai sono finiti male. Dagli scenari poetici al degrado il passo spesso è breve, brevissimo. Tanto che ad esempio di quel camping oggi resta solo un ammasso di roulotte abbandonate dall'aria un po' sinistra.
Tutto questo accade a Varazze, in provincia di Savona, nell'ex campeggio del Portigliolo ai Piani d'Invrea nel pieno del Geoparco del Beigua. L'ex villaggio vacanze, nato come campeggio abusivo nell'immediato dopoguerra, è chiuso dal 2002, inagibile dopo che una piena del torrente adiacente, il rio Portigliolo, ha distrutto parte delle strutture ricettive.
Nella sua storia anche un'inchiesta legata proprio all'esondazione del 2002, sulla pericolosità dell'area su cui sorge la struttura. A suo tempo proprio il rio era esondato per le forti piogge che avevano portato a valle, tra l'altro, diversi cumuli di rifiuti provenienti ancora dallo scavo e dalla costruzione dell'autostrada A10, nelle immediate vicinanze. Terriccio, sassi e rifiuti che nessuno aveva mai smaltito ed erano rimasti vicino agli ex cantieri sul corso del torrente. Allo stato attuale il camping è una visione spettrale, un neo proprio in un'area di grande interesse turistico sia per le spiagge sia per l'adiacente pista ciclabile, inaugurata da un anno circa, che attira turisti da ogni parte della regione.
Ora le roulotte dismesse, magari non più agibili per i proprietari, sono diventate rifugio per i «vacanzieri abusivi» che, nonostante i lucchetti ai cancelli, continuano ad entrare e occupare gli spazi. Una presenza quasi sbandierata: gli asciugamani ed i costumi vengono stesi tranquillamente al sole (nel campeggio chiuso dove nessuno dovrebbe entrare) ed asciugano sotto gli occhi di tutti, ben visibili anche dall'Aurelia vicina. «Abbiamo più volte denunciato questa situazione - spiegano i proprietari - più che mettere i cancelli e bloccarli non possiamo fare, serve più controllo». Insomma, una cartolina dalla terra di nessuno con le riqualificazioni che stentano ad arrivare, almeno in tempi brevi, a causa di mille cavilli burocratici. «I progetti ci sono - afferma l'assessore all'urbanizzazione del comune di Varazze Carletto Gerolamo - e sono già previsti dal Puc».
L'area infatti non è passata inosservata e c'è già chi ha in mente un piano di ripristino. Il riferimento è al progetto della società Mugiarino srl, la nuova proprietaria dal 2008 dell'ex campeggio, che ha presentato un progetto di ricostruzione sul disegno del vecchio borgo marinaro che sorgeva ai Piani d'Invrea agli inizi del '900. Case insomma, quasi un villaggio che sorgerà praticamente in riva al mare e proprio a fianco al torrente. «Abbiamo già ottenuto un consenso ad un progetto di fattibilità da parte di Provincia, Regione, e Autorità di bacino». A spiegarlo è Giovanni Ciarlo, commercialista varazzino e tra gli amministratori della società, già a capo della Fiorile srl, azienda protagonista della naufragata ristrutturazione delle Terme dell'Acquasanta e il suo nome emerge in alcuni retroscena relativi all'inchiesta su Mensopoli. «L'accordo c'è - continua Ciarlo - a patto che la società prima rimetta in sicurezza l'alveo del fiume. Di mezzo però ci sono ancora questioni aperte con i vecchi proprietari su alcune piazzole (abusive) in cemento armato costruite nell'area camper. Dopo l'esondazione il Comune ne aveva ordinato lo sgombero ma, a causa dell'inadempimento, dopo due anni per legge le piazzole vengono acquisite automaticamente dall'amministrazione, che deve smantellarle. Così ora i nuovi proprietari, prima di qualsiasi progetto, dovranno ricomprare queste porzioni, i cosiddetti «francobolli».


«L'ideale - conclude Ciarlo - per noi, per il Comune e per i turisti sarebbe che la situazione si sbloccasse al più presto». «Il posto è incantevole - concorda il Sindaco di Varazze Giovanni Delfino - se il progetto rispetta i volumi previsti, limiti e sicurezza diremo sì. Risollevare l'area è interesse di tutti».

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