Vasco: "Lasciare le droghe è stato difficile"

Stasera su Raidue La storia siamo noi intervista il più famoso rocker italiano

Vasco: "Lasciare le droghe è stato difficile"

Milano - «Chi è Vasco Rossi? È un artista, un musicista che ha imparato a suonare uno strumento, la chitarra, che scrive canzoni e le canta, le canta per necessità perché se le avesse scritte, gli altri non le avrebbero cantate». Così si descrive per la prima volta a La Storia siamo noi Vasco Rossi, il più grande rocker italiano. Una lunga e inedita intervista nella quale si racconta: la sua vita, le sue esperienze, la sua famiglia. E infatti a parlare per la prima volta, la sua compagna da oltre 20 anni, Laura Schmidt e il figlio Luca. Per la serie La Storia siamo noi Rai Educational presenta Solo Vasco di Caterina Stagno in onda stasera alle ore 23.30 su Rai Due. Tra il 1979 e il 1980 escono molte sue canzoni, alcune delle quali diventeranno famosissime come Albachiara. Vasco Rossi: «Ho fatto un periodo negli anni Ottanta di anfetamina, cocaina, di tutto. Ne sono uscito, ci ho messo un bel po’, è stata durissima, perché uscire dalla dipendenza soprattutto dell’anfetamina è terribile». E allora come si può spiegare ai giovani che la vita normale ha già un tasso emotivo e di adrenalina alto senza bisogno di ricorre a sostanze alteranti? Vasco Rossi: «Facciamo prestissimo, basta che glielo diciamo perché è vero! Mi diceva un mio professore di italiano “ricordatevi che la cosa più difficile è essere normali, non essere dei fenomeni”. Poi è chiaro che la vita è già piena, senza bisogno di usare delle sostanze».
Quando ti vedono 70.000 persone come a San Siro come fai a andare a casa e metterti a dormire? «Mi faccio una doccia fredda e soprattutto faccio fatica a mettermi a dormire. Un po’ di delirio di onnipotenza c’è dopo. Quando io canto una canzone sul palco non è che la canto o la interpreto, io la vivo - spiega Vasco - a quel punto lì sento che arriva questa emozione perché poi mi ritorna, come un’ondata enorme, ed è lì che poi alla fine viene il delirio di onnipotenza in effetti. Infatti dopo, la notte, continuo di tutto, non dico quello che faccio perché è meglio che non lo diciamo in tv, però poi mi pento a volte di quello che ho fatto nel momento del delirio di onnipotenza».

E a chi fra i suoi amici gli rimprovera di andare via, a volte, senza salutare, Vasco dice: «A me piace andar via senza dir niente perché quando saluto mi viene una tristezza pazzesca. Chiedo scusa e comprensione per questa faccenda. Volete mettermi tristezza? No! Voi volete darmi gioia no? Quindi, ecco lasciate che non vi saluti quando vado via, tanto torno».

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