Politica

Il Vaticano boccia la Turco: «Invita i giovani alla droga»

L’Osservatore Romano contro l’innalzamento della dose minima: «Va tutelata la salute dei ragazzi»

da Roma

«Un grave errore, un rischio e un segnale negativo per migliaia di giovani». Condanna senza appello per Livia Turco da parte del Vaticano. L’Osservatore Romano attacca la scelta del ministro della Salute, che con un decreto ha raddoppiato il quantitativo di cannabis considerato per uso personale. La Santa Sede non riesce proprio a condividere l’idea che la possibilità di consumare un maggiore quantitativo di droga possa essere considerata una notizia positiva. «Difficile da comprendere l’entusiasmo di un ministro che, almeno istituzionalmente, dovrebbe avere a cuore la salute, appunto, dei cittadini», scrive il giornale vaticano che giudica quanto accaduto molto grave. «Tanto più che l’uso di cannabis, materia prima dei cosiddetti spinelli, è purtroppo diffuso soprattutto tra giovani e giovanissimi, per i quali può rappresentare un pericoloso avviamento verso altre sostanze stupefacenti - conclude l’Osservatore -. Senza contare la negatività del messaggio che un provvedimento del genere comporta». Anche la Sir, l’agenzia d’informazione della Conferenza episcopale, giudica l’iniziativa della Turco di quelle «che inevitabilmente si prestano alle polemiche» ricordando pure che il problema non può essere circoscritto a qualche milligrammo di cannabis in più o in meno. «Non è un problema che riguarda solo la droga e non solo la cannabis - osserva la Sir -, basti pensare alle droghe sintetiche e all’eroina, ma anche all’alcol e in generale a un atteggiamento di ricerca degli estremi e dei comportamenti al limite, compresi quelli sulle strade».
E tra le tante critiche torna alla carica pure l’ex ministro Carlo Giovanardi firmatario della legge del centrodestra insieme con il presidente di Alleanza nazionale, Gianfranco Fini. «La Turco ha detto che a causa della legge Fini-Giovanardi migliaia di giovani sono finiti in galera: è una bufala totale - afferma Giovanardi -. Non esiste, è una leggenda metropolitana». L’esponente dell’Udc esibisce le cifre elaborate dall’amministrazione penitenziaria. «Mettiamo a confronto gli arresti per droga avvenuti dal primo aprile al 31 ottobre 2005 con quelli dello stesso periodo del 2006, avvenuti con la nuova legge sulla droga in vigore - spiega l’ex ministro -. L’anno scorso gli arresti erano stati 15.877, quest’anno 14.641, più di mille in meno ovvero il 10 per cento. Dunque gli arresti sono diminuiti».
Anche Alleanza nazionale non ha intenzione di restare con le mani in mano e ha già presentato in Senato una mozione per ripristinare i limiti per le sostanze stupefacenti previsti dalla legge del centrodestra approvata nella scorsa legislatura. Alfredo Mantovano, Altero Matteoli e Francesco Storace denunciano come «ancora una volta il governo provi ad aggirare norme di legge con interventi di carattere amministrativo». Il senatore Mantovano si dice certo che la senatrice della Margherita, Paola Binetti, molto critica verso il decreto della Turco, «sosterrà la mozione di An». Preoccupato l’intervento del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. «Mi sembra che il provvedimento del ministro Turco ignori completamente la drammatica realtà di persone di ogni età che sono sotto il rischio continuo dell’utilizzo delle droghe - denuncia Formigoni -. Si dà un messaggio assolutamente negativo. Quello che le droghe siano utilizzabili personalmente senza pericolo alcuno. Si rischia di produrre effetti veramente drammatici e devastanti».
A difendere la Turco interviene il ministro della Solidarietà Paolo Ferrero, che tempo fa aveva pure proposto di allestire le stanze del buco per un consumo «controllato» delle droghe.

«Si tratta semplicemente di un fatto di civiltà per evitare che i ragazzini finiscano sotto sanzioni amministrative per avere quattro spinelli», dice Ferrero.

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