Il Vaticano: «Così la sinistra vuole scardinare la famiglia»

L’«Osservatore»: si cammina con ostinazione verso false concezioni del vincolo matrimoniale

Andrea Tornielli

da Roma

L’accordo raggiunto nell’Unione sul riconoscimento legale delle unioni di fatto e delle coppie gay viene duramente condannato dall’Osservatore Romano. Il quotidiano vaticano, con un articolo non firmato che compare sulla pagina della cronaca italiana e riferisce del seminario programmatico del centrosinistra che si è svolto a Perugia, boccia la proposta con un titolo inequivocabile: «Ostinati tentativi di scardinare il progetto di Dio sulla famiglia».
L’Osservatore scrive che l’Unione «propone un riconoscimento giuridico delle unioni civili e dei loro diritti e doveri. Prodi, con Francesco Rutelli (Margherita) e Giuliano Pisapia (Prc), ha precisato che la scelta non ha nulla a che vedere con i matrimoni o con forme para-matrimoniali, ma punta sul riconoscimento da parte dello Stato di differenti forme di convivenza». «Quali debbano essere poi i tratti morfologici caratterizzanti di queste forme di convivenza - scrive polemicamente il quotidiano della Santa Sede - non è dato di saperlo. O forse si preferisce non stabilirlo. Ancora una volta però si sente su questo punto il dovere, oltre che l’esigenza, di ribadire l’assoluta contrarietà a false concezioni del matrimonio e della famiglia che non rispettino il progetto originario di Dio».
«Si chiamino coppie di fatto, Pacs, unioni civili e via così in un vuoto esercizio di fantasia - ha tuonato il giornale del Vaticano - la realtà è una sola: si cammina ostinatamente verso lo scardinamento della famiglia, deformandone l’autentica concezione e la sola ragione d’essere».
Nell’articolo trova spazio un non meglio precisato attacco contro un personaggio che appartiene all’area cattolica e milita nel centrosinistra: «Qualcuno - si legge nel testo -, cattolico secondo i suoi personali parametri, nei giorni scorsi ha ritenuto di sorvolare su precedenti interventi dell’Osservatore Romano in tema di coppie di fatto, liquidandoli come una ventennale e perciò obsoleta ripetizione di concetti. Forse sarebbe più utile a quelli che già ben più di vent’anni fa amavano definirsi “cattocomunisti” se l’Osservatore Romano si prestasse alla mutevolezza delle loro argomentazioni rinnegando il progetto originario di Dio sul matrimonio e sulla famiglia». Con chi se l’è presa il quotidiano vaticano, in questo passaggio riconducibile al direttore Mario Agnes? Sembra che nel mirino sia finito il senatore diessino Giorgio Tonini, un tempo presidente della Fuci (il ramo universitario dell’Azione cattolica), firmatario di un appello per il «sì» al referendum sulla fecondazione artificiale e della proposta di legge per l’istituzione dei Pacs. Una settimana fa, sul quotidiano Il Riformista, Tonini aveva parlato di «svolta» nella Chiesa per il fatto che i vescovi non chiedevano più l’abolizione della legge 194 bensì la sua piena applicazione. Una battuta era dedicata anche all’Osservatore. A dire il vero, però, nel testo del senatore Ds le coppie di fatto non sono mai nominate.


Il quotidiano della Santa Sede aveva reagito con estrema durezza già tre mesi fa, quando scoppiò la polemica sui Pacs in seguito alla lettera inviata da Romano Prodi al leader dell’Arcigay Franco Grillini. In un commento, riconducibile al direttore, l’Osservatore aveva definito «una lacerazione inaccettabile» l’apertura del Professore alla legalizzazione delle coppie di fatto.

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