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Il Vaticano: "È terrorismo propagandare l'aborto"

L'arcivescovo Angelo Amato, segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, attacca le cliniche abortiste, "autentici mattatoi di esseri umani in boccio", i laboratori dove si "fabbrica la Ru486, o dove si manipolano gli embrioni umani, i parlamenti dove "si promulgano leggi contrarie all'essere umano"

Il Vaticano: "È terrorismo propagandare l'aborto"

Città del Vaticano - «Oltre all'abominevole terrorismo dei kamikaze c'è il cosiddetto terrorismo dal volto umano», insidioso perché usa un linguaggio politicamente corretto, «come quando l'aborto viene chiamato interruzione volontaria della gravidanza e non uccisione di un essere umano indifeso o quando l'eutanasia viene chiamata più blandamente morte con dignità». Pronuncia parole durissime monsignor Angelo Amato, segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, nel suo intervento al Convegno sul terrorismo promosso dal dicastero vaticano per i migranti. «Il male oggi - ha affermato l'arcivescovo salesiano - non è solo azione di singoli o di gruppi ben individuabili, ma proviene da centrali oscure, da laboratori di opinioni false, da potenze anonime che martellano le nostre menti con messaggi falsi, giudicando ridicolo e retrogrado un comportamento conforme al Vangelo».

L'arcivescovo cita le cliniche abortiste, «autentici mattatoi di esseri umani in boccio»; i laboratori dove si «fabbrica ad esempio la Ru 486, o dove si manipolano gli embrioni umani: i parlamenti dove si promulgano leggi contrarie all'essere umano». E paragona tutto questo alle sette sataniche che praticano «un vero e proprio culto sacrilego del male». Fenomeni che dovrebbero preoccupare quanto la violenza «che occupa quotidianamente la nostra cineteca mediatica». Teologo autorevole, Amato è stato braccio destro del cardinal Joseph Ratzinger nella Congregazione dell'ex Sant'Uffizio, nominato in questo ruolo nel 2003, dopo la promozione a cardinale di Genova dell'attuale sehgretario di Stato Tarcisio Bertone, anche lui salesiano. La sintesi dell'intervento di mons.

Amato è stata diffusa dal Servizio Informazione Religiosa.

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