Vaticano

Migliaia in fila per Benedetto XVI. L'omaggio di Meloni e Mattarella al Papa emerito

Sono attese 50mila persone da qui a mercoledì, tre giorni in cui resterà aperta la camera ardente prima dei funerali che verranno celebrati da Papa Francesco giovedì 5 gennaio

Migliaia in fila per Benedetto XVI. L'omaggio di Meloni e Mattarella al Papa emerito

Una folla di fedeli e di turisti si è radunata fin dalle prime luci del mattino in piazza San Pietro, in attesa di portare l’ultimo saluto al Papa emerito Benedetto XVI, la cui salma è esposta, dalle 9, nella Basilica. La traslazione del corpo di Joseph Ratzinger dal monastero Mater è avvenuta, in forma privata, alle 7. Il breve rito, presieduto dal cardinale Mauro Gambetti, arciprete della Basilica di San Pietro, è durato fino alle 7.40. Sono attese migliaia di persone da qui a mercoledì alle 19.30, tre giorni in cui resterà aperta la camera ardente prima dei funerali che verranno celebrati da Papa Francesco giovedì 5 gennaio, alle 9.30, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del presidente del consiglio Giorgia Meloni. Entrambi hanno già reso omaggio alle spoglie di Benedetto XVI, prima dell’apertura al pubblico. Insieme al premier erano presenti il sottosegretario alla presidenza del consiglio Alfredo Mantovano e il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida. Successivamente anche il senatore a vita Mario Monti, ultimo presidente del consiglio italiano negli anni di pontificato di Benedetto XVI, si è recato in visita alla camera ardente.

La salma

La salma di Ratzinger, vestito con paramenti rossi, è posizionata davanti all'altare del Bernini, all'interno della Basilica. Al dito un anello, quello con l'effige di San Benedetto che gli era stato donato da monsignor Gino Reali, vescovo emerito della diocesi di Porto-Santa Rufina. Il segretario particolare di Ratzinger, monsignor Georg Gaenswein, avrebbe preso la decisione di fare indossare a Benedetto questo anello, proprio per ricordare il legame tra il Papa emerito e il santo di Norcia che sarà sepolto nelle grotte vaticane nella tomba che fu di Giovanni Paolo II. La conferma è arrivata dal portavoce del Vaticano, Matteo Bruni. Benedetto XVI aveva già indicato nel 2020 il luogo dove voleva essere sepolto. Si tratta della tomba nella cripta di San Pietro libera dopo che l'urna e i resti di Giovanni Paolo II sono stati trasferiti in una cappella vicino alla Pietà di Michelangelo dopo la sua canonizzazione. L'arcivescovo di Barcellona e presidente della Conferenza episcopale spagnola, il cardinale Juan Josè Omella, intanto, ha fatto sapere che parteciperà giovedì ai funerali del papa emerito, mentre sabato alla Sagrada Familia di Barcellona si terrà una messa in sua memoria.

Le misure di sicurezza

Sono diverse le misure di sicurezza predisposte dallo Stato Vaticano per l’accesso all’interno di piazza San Pietro, attraverso l’impiego di metal detector e il forte dispiegamento di uomini delle forze dell’ordine. Tutto ciò è stato previsto per assicurare flussi regolari durante l’intera giornata. In piazza sono presenti anche poliziotti in borghese, oltre alla gendarmeria vaticana. Per il funerale di giovedì è stata annunciata la presenza di almeno 50mila persone. In queste ore saranno potenziati i mezzi pubblici in modo che si possa raggiungere San Pietro senza auto con aree di scambio ad Anagnina e a Laurentina. Al lavoro anche 500 volontari reclutati per rifocillare i cittadini, i turisti e quanti vorranno dare l'ultimo saluto a Benedetto XVI.

La folla di fedeli

Ci sono persone di ogni estrazione sociale a comporre la lunga coda all'esterno della Basilica di San Pietro. Sacerdoti, suore, ma anche famiglie e semplici visitatori. Qualcuno è giunto anche per chiedere una grazia. Si tratta di una famiglia arrivata da Forlì. La figlia, Maria Chiara, di 16 anni, ha detto: "Nonostante io non l'abbia mai conosciuto come mio Papa, so che è stato importante per la cristianità e quindi i miei genitori mi hanno portato con loro anche per avvicinarmi alla sua figura e per chiedere delle grazie". In fila c'è anche don Igino, sacerdote originario della Guinea equatoriale, a Roma per motivi di studio. "Benedetto XVI è stato un cercatore della verità. Io sono un missionario clarettiano, non l'ho conosciuto personalmente, come invece conosco Francesco, ma ho letto i suoi libri, conosco il suo pensiero e ho ritenuto importante oggi essere qui", ha commentato. Ad attendere il proprio turno anche una famiglia francese, due giovani genitori e tre bambini, dei quali uno sul passeggino e uno in braccio. "Perché siamo qui? - hanno affermato -. Per visitare la basilica". E il fatto che oggi sia esposta la salma di Razinger "è una coincidenza". Sono tanti infatti i turisti in Piazza San Pietro, anche perché sono giorni di vacanze scolastiche e per molti anche ferie dal lavoro. Si riconoscono dalle cuffiette con le quali possono ascoltare le loro guide che continuano a ripetere: "Ci dispiace, siamo desolati, ma è meglio non entrare in basilica, oggi c'è troppa fila...

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