
Per realizzare l'abito talare del pontefice sono stati necessari 5 metri di tessuto fresco di lana pura italiana e almeno 5 giorni di lavorazione: ovviamente, non essendo nota l'identità del nuovo papa fino all'ultimo, è impossibile sapere quali misure possano andar meglio, per cui vengono messe a sua disposizione nella sacrestia della Cappela Sistina tre vesti di taglie differenti tra cui scegliere quella più adatta. Si tratta di un momento sempre molto delicato, e altrettanto è stato senza dubbio per Leone XIV visti gli occhi lucidi mostrati anche durante il suo discorso: proprio per questo motivo la cappella, che diviene in questa circostanza la sala della prima vestizione del cardinale prescelto nel nuovo ruolo, è stata ribattezzata "stanza delle lacrime".
Ma chi si cela dietro la realizzazione dell'abito talare? Si tratta di Raniero Mancinelli, titolare di una bottega di abbigliamento ecclesiastico a Borgo Pio, storico quartiere romano a breve distanza dal Vaticano. La concitazione nei giorni che precedono il conclave, come in altre circostanze nella sua lunga carriera, è sempre la stessa, dato che vanno realizzate tre tonache prima dell'inizio delle consultazioni, in questo caso entro il 7 maggio. Una bottega piccola, quella in cui da oltre 70 anni taglia e cuce il maestro, ma più che sufficiente a consentirgli di realizzare abiti religiosi di grande qualità.
"Per fare una talare del papa servono circa cinque metri di tessuto", ha raccontato nelle scorse ore l'86enne,"perché c'è anche la mantellina"."Il tessuto che ho usato questa volta è un fresco lana leggero, da 220 grammi al metro quadro, che usava anche papa Francesco", precisa ancora, "non è un gran tessuto pregiato, ma è pura lana italiana"."Come regola, per la talare servono 33 bottoni, gli anni di Cristo", aggiunge, anche se "ultimamente abbiamo ridotto un pò, per fare prima ad abbottonare e sbottonare". Per realizzare una singola veste sono necessari almeno 5 giorni, se non 6: "Devo farne tre: una piccola (48-50), una media (54) e una grande (58)".
Il momento della vestizione è molto particolare, e con il peso della uova responsabilità, il pontefice non riesce sempre a essere lucido nella "stanza delle lacrime": in questi casi, spiega Mancinelli, viene aiutato da qualche monsignore che lo assiste per scegliere l'abito talare della taglia più adatta."Io ho lavorato per gli ultimi tre pontefici", rivela il sarto, "Francesco voleva cose molto semplici, pratiche, senza tanti fronzoli. A Benedetto piacevano i tessuti più pregiati, più belli e morbidi. Vestiva più elegante. Giovanni Paolo era sulla linea di Francesco. A me diceva 'usa il tessuto che capisci che va bene per me'".
Oltre alla bottega storica di Mancinelli ce n'è un'altra che si occupa di fornire le vesti al pontefice che, essendo bianche, si sporcano e si rovinano di frequente. Gammarelli, storica sartoria ecclesiastica sita nei pressi del Pantheon, contribuisce a rifornire di abiti talari bianchi il pontefice: "Ne facciamo 3 o 4 all'anno", racconta Lorenzo Gammarelli, uno dei contitolari. "Quando c'è da servire il Santo Padre, tutto il resto del lavoro si ferma. In due giorni e mezzo - tre giorni e mezzo riusciamo a produrre la veste", precisa. Tutto sta nel capire la misura più adatta, dopo di che il lavoro ovviamente si velocizza.
Nella stessa bottega si riforniscono anche i cardinali, anche dopo la conclusione del Conclave: "Quando hanno finito, molti ne approfittano per venire qui e farsi fare una veste nuova", conclude Gammarelli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.