
Si chiama “Coniuncta Cura” ed è il motu proprio promulgato ieri da Leone XIV che interviene sulle attività di
investimento finanziario della Santa Sede togliendone l'esclusività allo Ior, la banca vaticana. Francesco appena eletto voleva chiuderlo poi invece ne fece il suo principale "alleato" in campo finanziario con la nomina a direttore generale di Gian Franco Mammì. Cinque mesi dopo la sua elezione Prevost dà un segnale preciso alla Curia abrogando il rescriptum con cui il suo predecessore aveva posto l’amministrazione e la gestione delle attività finanziarie e della liquidità della Santa Sede e delle istituzioni collegate, in via esclusiva sotto il controllo dello Ior.
Cosa cambia
Il rescriptum del 2022 di Francesco aveva messo lo Ior al vertice della piramide delle finanze vaticane, dando alla banca il potere di mettere bocca sul patrimonio mobiliare gestito dall'Apsa, l'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica che è una sorta di banca centrale della Santa Sede. Il nuovo motu proprio di Leone XIV cambia le cose e stabilisce che l'Apsa "generalmente fa effettivo uso della struttura organizzativa interna dell’Istituto per le Opere di Religione" per gli investimenti ma non in via esclusiva. Fondamentale l'aggiunta finale con cui il Papa stabilisce che il ricorso allo Ior può avvenire "a meno che gli organi competenti, come stabilito dagli statuti del Comitato per gli Investimenti, non ritengano più efficiente o conveniente il ricorso a intermediari finanziari stabiliti in altri Stati". È all'Apsa che la riforma della Curia voluta da Francesco con la Praedicate Evangelium aveva affidato l'amministrazione del patrimonio immobiliare e mobiliare degli enti che hanno affidato alla Santa Sede i propri beni. Nella premessa del nuovo motu proprio Leone chiarisce la volontà di voler far ordine rispetto alle normative già esistenti facendo appello al principio della "responsabilità condivisa, che riguarda anche le Istituzioni curiali alle quali spettano le attività di investimento finanziario della Santa Sede" e dunque "richiede che siano consolidate le disposizioni succedutesi nel tempo e siano ben definiti i ruoli e le competenze di ciascuna Istituzione, rendendo possibile la convergenza di tutti in una dinamica di mutua collaborazione".
Il Papa matematico
Da quando è stato eletto, Prevost sta seguendo in prima persona i dossier relativi alle finanze vaticane. Il Papa agostiniano, infatti, è un grande esperto di conti e nel suo curriculum di studi può vantare anche una laurea triennale in matematica alla Villanova University. Il motu proprio restituisce più autonomia nella gestione degli investimenti all'Apsa. Un atto di fiducia nei confronti del lavoro del suo presidente, monsignor Giordano Piccinotti per il quale ha avuto parole di elogio anche nel suo primo libro-intervista.
Tra le altre cose, infatti, Leone ha osservato che "l'Apsa ha appena pubblicato il suo rapporto finanziario per il 2024 che riporta un risultato positivo di oltre 60 milioni di euro" ed ha detto che si cominciano a vedere i "risultati" dei "passi significativi" fatti nel recente passato. Prevost ha ricevuto in udienza il salesiano lo scorso giovedì.