Mossa di Leone: c'è il primo concistoro

Riunione straordinaria con tutti i cardinali convocata il 7 e 8 gennaio. Il nodo dell'agenda

Mossa di Leone: c'è il primo concistoro
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Si ritroveranno in Vaticano il 7 e 8 gennaio, all'indomani della chiusura della Porta Santa e del Giubileo della Speranza, per confrontarsi e dare al Papa i giusti consigli per il governo della Chiesa, toccando anche i temi più caldi d'attualità. Leone XIV ha convocato il suo primo concistoro straordinario, una riunione solenne e riservatissima a cui sono chiamati a partecipare non solo i cardinali residenti a Roma, ma anche quelli che vivono nei vari Paesi del mondo, dalle isole Tonga al Cile, passando per Capo Verde, il Giappone e la Mongolia. Non sarà questa l'occasione per nuove creazioni cardinalizie, il numero degli elettori al momento supera il tetto dei 120 fissato da san Paolo VI, si tratterà più semplicemente di un incontro, fortemente voluto da Prevost, per ricevere dai confratelli suggerimenti, proposte e discutere di questioni più concrete.

In effetti, l'idea di fondo è che dalla due giorni col Collegio Cardinalizio possa uscire una vera e propria «road map» del Pontificato, per capire quali strade percorrere e come affrontare diverse questioni, più o meno spinose, della Curia Romana, rimaste in sospeso con la morte di Papa Francesco. Tra queste sicuramente la situazione finanziaria del Vaticano, sulla quale il Pontefice ha già iniziato a metter mano, e il tema della sinodalità. Proprio ieri mattina nell'omelia pronunciata nella Basilica di San Giovanni in Laterano, Leone XIV ha parlato di «percorso sinodale in salita, ma non bisogna scoraggiarsi».

La parola d'ordine comunque continua a essere «collegialità»: prima del conclave, durante le congregazioni generali, i porporati avevano chiesto a gran voce che il nuovo Papa potesse tornare a contare sull'aiuto del Collegio Cardinalizio, coinvolgendolo nelle sue decisioni. Prevost, che arriva da una lunga esperienza di governo nel suo ordine di appartenenza, quello di Sant'Agostino, è sempre stato abituato a confrontarsi con un «consiglio generale» e così, una volta eletto Papa, aveva subito mostrato la sua disponibilità al confronto e al ricevere dai cardinali suggestioni e segnalazioni. Non a caso, qualche giorno dopo la fumata bianca, era il 10 maggio, Leone aveva convocato una riunione con tutti i cardinali nell'Aula Nuova del Sinodo. Nella prima parte dell'incontro il Papa tenne un breve discorso e in quell'occasione disse: «Ci sarà una seconda parte, un po' come l'esperienza che molti di voi avete chiesto, di una specie di condivisione con il Collegio Cardinalizio per poter sentire quali consigli, suggerimenti, proposte, cose molto concrete, di cui si è già parlato un po' nei giorni prima del Conclave».

Dopo quell'incontro di maggio, in effetti, non c'era più stata occasione di confronto collegiale con i porporati. Ad eccezione delle diverse riunioni inter-dicasteriali della Curia Romana che si sono tenute negli ultimi mesi. Quello di gennaio sarà il primo concistoro straordinario convocato da Leone, ma non è il primo in assoluto: ad esempio lo scorso giugno, Prevost aveva convocato un concistoro ordinario pubblico su alcune cause di canonizzazione.

L'ultima riunione straordinaria era stata convocata da Bergoglio nell'agosto del 2022 anche se in quell'occasione si parlò più semplicemente di «riunione dei cardinali» voluta da Francesco per riflettere collegialmente sulla nuova costituzione apostolica Praedicate Evangelium, la riforma della Curia Romana.

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