Nella nuova esortazione Bergoglio difende i "gretini" e attacca l'Occidente

La Laudate Deum del Papa è dedicata al pianeta sofferente. Critiche ai "negazionisti" climatici ed elogi per chi protesta

Nella nuova esortazione Bergoglio difende i "gretini" e attacca l'Occidente
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La priorità di Francesco in 73 punti. Nel giorno dell'apertura del Sinodo sulla sinodalità con la messa in piazza san Pietro, viene pubblicata anche la nuova esortazione apostolica Laudate Deum che, come richiama il titolo, rappresenta una seconda parte della
Laudato si' del 2015. La data scelta non è casuale perché cade proprio nella solennità di san Francesco ed è dedicata a quelle che il Papa chiama le "preoccupazioni per la cura della nostra casa comune".

Contro i cosidetti negazionisti climatici

Il testo dell'esortazione parla esplicitamente di "segni del cambiamento climatico sono lì, sempre più evidenti" e sentenzia che "nessuno può ignorare che negli ultimi anni abbiamo assistito a fenomeni estremi, frequenti periodi di caldo anomalo, siccità e altri lamenti della terra che sono solo alcune espressioni tangibili di una malattia silenziosa che colpisce tutti noi". Francesco rimarca il collegamento tra i cambiamenti climatici e la crescita di emissioni di gas serra, quindi addebita per lo più la crisi del pianeta all'attività umana. "La stragrande maggioranza degli studiosi del clima sostiene questa correlazione e solo una minima percentuale di essi tenta di negare tale evidenza", scrive Bergoglio. Un'accusa rivolta non solo all'esterno ma anche all'interno laddove afferma di essere "costretto a fare queste precisazioni, che possono sembrare ovvie, a causa di certe opinioni sprezzanti e irragionevoli che trovo anche all’interno della Chiesa cattolica".

Contro le grandi potenze, ma non allo stesso modo

A difesa del bene comune, Francesco chiede ai governi di "mostrare la nobiltà della politica e non la sua vergogna" ma, oltre all'invito, non risparmia giudizi durissimi. Infatti, Bergoglio scrive che "la crisi climatica non è propriamente una questione che interessi alle grandi potenze economiche, che si preoccupano di ottenere il massimo profitto al minor costo e nel minor tempo possibili". Tuttavia, la sua invettiva non è indirizzata a tutti in maniera eguale. In un punto, infatti, mette a paragone le due grandi potenze mondiali e scrive che "le emissioni pro capite negli Stati Uniti sono circa il doppio di quelle di un abitante della Cina" invitando, quindi, a quello che chiama "un cambiamento diffuso dello stile di vita irresponsabile legato al modello occidentale avrebbe un impatto significativo a lungo termine". A proposito del confronto di dati tra i due Paesi, Matteo Matzuzzi de Il Foglio su X osserva come "il Papa nell’esortazione Laudate Deum arriva quasi a segnalare come esempio positivo nella lotta al cambiamento climatico la Cina rispetto agli Stati Uniti".

Basta prendersela con i "gretini"

Nell'esortazione, il Papa dedica ampio spazio alla Cop 28, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che sarà ospitata negli Emirati Arabi Uniti a dicembre. Per lui può essere "un punto di svolta" a differenza degli ultimi appuntamenti simili in cui, si rammarica il Papa, "le proposte volte a garantire una transizione rapida ed efficace verso forme di energia alternativa e meno inquinante non sono riuscite a fare progressi". Francesco mette la politica davanti ad un aut aut quando sostiene che per nobilitare l'essere umano, a Dubai devono essere trovate "forme vincolanti di transizione energetica che abbiano tre caratteristiche: che siano efficienti, che siano vincolanti e facilmente monitorabili". Per il Papa, infatti, il processo di transizione ecologica deve essere "drastico". Coerentemente con queste conclusioni, Bergoglio passa a tessere le lodi delle "azioni di gruppi detti 'radicalizzati'" . Il riferimento è al movimento Friday for future, il movimento di protesta nato dagli scioperi solitari dell'adolescente Greta Thunberg. Nonostante la radicalità di certe manifestazioni, Francesco ritiene che questi movimenti "occupano un vuoto della società nel suo complesso, che dovrebbe esercitare una sana pressione, perché spetta ad ogni famiglia pensare che è in gioco il futuro dei propri figli".

Anzi, li difende da chi li ridicolizza facendo un appello a porre "finalmente termine all’irresponsabile presa in giro che presenta la questione come solo ambientale, 'verde', romantica" perché chi lo fa, sostiene il Pontefice, è mosso da "interessi economici".

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