Vaticano

"Incarico da qualche parte nel mondo": la decisione del Papa su padre Georg

Secondo un'indiscrezione di una vaticanista vicina a Francesco, il Papa starebbe per nominare l'ex segretario di Ratzinger a capo di una nunziatura apostolica

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Sta per finire il periodo senza incarico per monsignor Georg Gänswein? L'indiscrezione è stata lanciata poco fa dal quotidiano argentino La Nación ed è senz'altro sorprendente: l'ex segretario personale di Benedetto XVI starebbe per essere nominato nunzio apostolico da Francesco. A scriverlo è la vaticanista Elisabetta Piquè che conosce bene Bergoglio e il suo entourage sin da prima del 2013.

L'indiscrezione

Secondo la voce riportata da La Nación, Francesco starebbe per nominare Gänswein come nunzio apostolico, ovvero "ambasciatore" della Santa Sede, "da qualche parte del mondo". Da più di un anno lo storico collaboratore di Benedetto XVI ha finito anche formalmente il suo mandato di prefetto della casa pontificia e dalla scorsa estate è tornato nella diocesi originaria di Friburgo senza alcun compito, da arcivescovo "pensionato" a soli 67 anni. Una condizione che - non è un mistero - sta facendo soffrire il presule tedesco, per decenni al servizio della Santa Sede e al fianco degli ultimi due pontefici.

Secondo Piquè sarebbe stata decisiva l'udienza concessa a inizio anno in occasione del primo anniversario della morte di Benedetto XVI durante la quale Gänswein avrebbe espresso la sua disponibilità a ricoprire qualsiasi altra posizione. In realtà, ben prima di quel faccia a faccia col Papa alla presenza delle quattro Memores Domini che hanno assistito Ratzinger nel monastero Mater Ecclesiae, Gänswein aveva già manifestato quest'intenzione nel febbraio 2023 intervenendo da Bruno Vespa nella trasmissione di Raiuno "Cinque Minuti" ma poco dopo era stato "gelato" da Francesco che si era riservato del tempo per decidere, optando per un suo ritorno a Friburgo senza incarichi.

Gli attacchi

Francesco non ha digerito le rivelazioni fatte da Gänswein nel suo libro "Nient'altro che la verità" che però sono state confermate dal biografo di Ratzinger, Peter Seewald. Di recente, il Papa regnante ha tirato in ballo il suo ex prefetto della casa pontificia accusandolo di "mancanza di nobiltà e di umanità" nel libro intervista "El Sucesor" scritto con Javier Martínez-Brocal.

L'articolo di Piquè presenta come un atto di misericordia la nomina pronosticata. C'è da dire che Gänswein, a 67 anni, è di fatto senza lavoro da quattro anni e presumibilmente senza stipendio da più di un anno. Un trattamento senza precedenti per un arcivescovo, peraltro con un'esperienza da segretario personale di un Papa. Il suo "predecessore" Stanisław Dziwisz, ad esempio, dopo la morte di Giovanni Paolo II venne fatto arcivescovo di Cracovia e creato cardinale. Se la nomina a nunzio apostolico dovesse arrivare davvero sarebbe difficile considerarla un gesto di misericordia. Inoltre, c'è la questione di dove verrà mandato a fare il rappresentante pontificio: poco più di un anno fa in Vaticano veniva data quasi per certa la sua nomina come nunzio nella lontana Costa Rica. Un'ipotesi su cui, in ogni caso, non era stato sondato lo stesso Gänswein e che poi non si era concretizzata.

La rappresentanza diplomatica in Costa Rica è ancora vacante, così come quella in Georgia, Armenia, Nigeria, Principato di Monaco, Mozambico, Sudafrica, Venezuela e il Nicaragua dove il nunzio è stato cacciato dopo le tensioni con il regime di Daniel Ortega.

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