Sali allHotel di Torre Cambiaso e ti aspetti di trovare un tecnico arrabbiato per un esonero giudicato da molti praticamente inspiegabile. A Giovanni Vavassori la prima sconfitta di tutto il campionato e la fine di un record durato ben un anno sono costati addirittura il suo allontanamento dal Genoa.
«Devo chiedere scusa a Vavassori, perchè i numeri sono tutti dalla sua parte, ma lui è un grande uomo e ha capito. Negli anni scorsi avevo sbagliato a non mandare via Dominissini e Cosmi, solo dopo me ne sono pentito e non volevo commettere anche questa volta lo stesso errore», ha spiegato ieri a Pegli il presidente Enrico Preziosi.
Poi è toccato a Vavassori raccontare la sua verità. Sali a Torre Cambiaso e ti aspetti un atteggiamento amareggiato e amaro. E invece Vavassori non è niente di queste due cose. Parla calmo, ma soprattutto appare sereno:
«Volevo solo salutarvi perchè siete stati tutti straordinariamente corretti nei miei confronti». E ancora: «Lesonero fa parte del nostro lavoro e quindi lo accetto serenamente. Però sono contento di aver lasciato una squadra prima in classifica e con tanti numeri da primato». Non è uno sfogo, quello del «Vava», tuttaltro. Pero qualcosa da puntualizzare cè perchè un altro, esonerato con questi risultati, avrebbe fatto fuoco e fiamme . Lui invece spiega che «Forse a gennaio sarebbe stato meglio non vendere nessuno e invece rinforzare la squadra come è stato fatto». Perchè laddio di Tedesco, inutile negarlo, è stata una tegola pesantissima da dover sopportare. E poi ecco unaltra «stoccata» alla società.
Perchè Vavassori allena ma il club acquista i giocatori da mandare in campo: «Io non faccio altro che mettere in campo il materiale che mi viene messo a disposizione. Mi dispiace soltanto perchè ultimamente abbiamo pagato un po di appannamento e qualche disattenzione ma non credo che la mia squadra fosse in crisi». La patata bollente adesso è passata a Perotti.
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