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Vecchie caldaie, via al piano di Regione e Provincia

Le misure anti traffico non sembrano dare i risultati sperati contro lo smog. La vera sfida per abbattere l’inquinamento è quella delle caldaie. E la Regione Lombardia punta in alto. «Abbiamo deciso di prendere il toro per le corna - spiega l’assessore lombardo all’Ambiente Marcello Raimondi - Entro il 2020 vogliamo dimezzare la percentuale delle emissioni e arrivare ad abbassarle del 20% entro il 2020». Il lavoro da fare è tanto: il riscaldamento domestico e civile è responsabile del 30-35% delle emissioni e, su 3 milioni di caldaie censite, il 20% non è ancora a norma. Poi ci sono gli impianti non registrati e individuarli non è affatto semplice. Cambiare la caldaia comporta una spesa fra i 2mila e i 3mila euro e la gente cerca di posticipare il più possibile l’investimento.
Da gennaio è in vigore il bollino blu sulle caldaie e chi non si adegua alle nuove norme anti inquinamento riceverà multe salate. Per ora i tecnici stanno semplicemente mettendo in guardia i vari condomini. Poi sarà la volta delle sanzioni, da 500 a 3mila euro a seconda delle dimensioni dell’impianto. Scatta anche l’obbligo del termoregolatore intelligente negli appartamenti. «Si tratta di una piccola rivoluzione - spiega Raimondi - paragonabile alla campagna per spronare i cittadini a sostituire la vecchia auto».
Già, ma a parecchi condomini la novità non piace. Non ci sono incentivi per comprare gli apparecchi e ultimamente le riunioni di condominio sono infuocate sull’argomento. «Si era partiti col dire che bastava installare una valvola termostatica - spiega Giorgio S., a nome dei condomini del suo palazzo - che era quotata sulle 80-85 euro e che ora passa a 150-200 euro più Iva. Ma poi emerge che per un migliore utilizzo della valvola bisogna adeguare l’intero impianto alla nuova condizione per cui scattano la pulizia delle tubazioni, la sostituzione delle pompe, l’installazione degli impianti filtranti. In riunione di condominio ho visto gente con le lacrime agli occhi, le spese sono troppo alte». I cittadini non hanno voglia di un ulteriore salasso: dopo il ritorno dell’Ici sono esasperati e una spesa in più grava sul bilancio di fine mese. Ma la Regione assicura: «Si rientra presto nelle spese perché grazie ai nuovi impianti si risparmierà fino al 70% dei consumi e già con la prima bolletta le spese di riscaldamento saranno più basse».
Passo dopo passo, la Regione Lombardia intende estendere il controllo computerizzato dei consumi anche ai condomini. Per ora il monitoraggio on line viene effettuato, 24 ore su 24, sugli impianti industriali: «Siamo al corrente in tempo reale - spiega Raimondi - dei consumi, delle eventuli disfunzioni e anomalie e presto renderemo questo sistema sempre più capillare nel territorio per garantire maggior sicurezza» e tenere sotto controllo i consumi.
Anche la Provincia di Milano si mobilita. E invita a un comportamento più ambientalista: utilizzare i mezzi pubblici lasciando l’auto in garage, tenere la temperatura di casa sotto i 20 gradi e guidare evitando brusche accelerazioni che provocano maggiori emissioni di gas inquinanti.

«Si tratta di comportamenti virtuosi che possono essere utili a tutta la comunità - spiega il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà - Dal 2011 abbiamo incrementato di quasi il 50% i controlli sugli impianti termici, portandoli da 13mila a 20mila».

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