da Milano
Smantellare vecchie centrali nucleari può diventare un affare: la Sogin, società pubblica che gestisce impianti nucleari nata nel 1999 da una costola dellEnel, darà un colpo dacceleratore allattività di decommissioning (decontaminazione e smantellamento) nelle installazioni dei siti nucleari e punta a realizzare alleanze allestero nel settore che «nei prossimi trentanni - ha spiegato Massimo Romano, ad di Sogin - avrà un valore di circa 300 miliardi di euro». Sogin gestiva inizialmente le quattro centrali nucleari italiane di Trino, Caorso, Latina e Garigliano, poi nel 2003 le furono affidati anche gli impianti di ricerca sul ciclo del combustibile dellEnea e di fabbricazione del combustibile di Bosco Marengo, acquisito nel 2005. «Contiamo di investire entro il 2011 circa 3,5 miliardi di euro e già ne sono stati spesi circa 800 milioni - ha aggiunto Romano -: dobbiamo allinearci agli standard dellestero sullo smantellamento dei siti e stimiamo di raggiungere entro lanno 2011 lobiettivo medio del 30% di decommissioning rispetto al 6% attuale, considerato un ritmo troppo lento rispetto agli standard esteri». Per il 2024 la società conta di ultimare i lavori.
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