Il vedutismo adesso sfrutta l’ironia e dà un nuovo volto ai tesori di Roma

Il genere del «vedutismo», dello scorcio urbano, delle linee architettoniche e dei resti archeologici sembra tornato di moda tra alcuni giovani pittori di qualità, come il romano Simone Piccioni. Dopo aver esposto a Berlino in occasione dei Mondiali di Atletica 2009, ora Piccioni ci mostra la sue tele dedicate all’Urbe, ovvero «Roma, da qualche parte», nella sua prima personale romana, che si tiene alla Galleria «Il Polittico» (via dei Banchi Vecchi, 135) fino al 14 novembre. Piazze note e luoghi meno conosciuti sono visti da un’angolazione particolare, lasciandosi alle spalle il monumento più scontato, come avviene per il grande trittico «La scalinata che scende» (2009, olio su tela), che ci dà un’insolita visione di piazza San Pietro, o in «Spalle al Quirinale», o ancora in «Scherzo a Michelangelo», il cui titolo si riferisce ironicamente a piazza del Campidoglio. In questi casi la continuità visiva delle vedute è frammentata in trittici, e altrove in dittici, in una sorta di ipotetico scorrere di fotogrammi. La città, per quanto reale, è privata di tutti quegli aspetti chiassosi e imbrattanti che alterano la sua bellezza, acquisendo colori di fantasia che le trasmettono un’atmosfera vagamente metafisica. La sua tavolozza visionaria sembra a volte esasperata da un dramma segreto, come nel dipinto «Il sangue di Roma», dove l’erba del Gianicolo appare simbolicamente rossa per il sangue degli eroi che sono caduti combattendo, o in alcune visioni del Pincio, che mostrano statue di Barbari prigionieri, sul tipo dei Daci che ornavano un tempo il Foro di Traiano (riutilizzati poi nell’Arco di Costantino), che trasmettono un’inquietante sensazione di mistero.

La raffigurazione di statue, da quelle antiche dei Dioscuri a quelle barocche di piazza Navona a quelle novecentesche dello Stadio dei Marmi, sembra una costante di questi paesaggi urbani, leitmotiv di una città di marmo e quindi eterna. Piccioni, pur avendo fatto il liceo artistico, ha lavorato per anni come attore, musicista e cantante, finché non ha realizzato che la sua vera vocazione è la pittura.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica