Veltroni contro Berlusconi: da lui insulti e balle

Il leader del Pd attacca il premier: "L'Italia deve sapere che racconta balle, come su Alitalia. Insulta l'opposizione per cercare lo scontro frontale". Poi sulle istituzioni: "Non ha rispetto". E D'Alema rincara la dose. Bonaiuti: "Lasciamolo sproloquiare". Veltroni il neo-comunista: dì la tua

Veltroni contro Berlusconi: da lui insulti e balle

Roma - Attacco frontale per lo scontro finale. "Berlusconi passa metà del suo tempo a insultare l’opposizione fino ad oggi, quando arriva a dire tre bugie, tre balle per ingannare gli italiani in una strategia di contrapposizione frontale con chi la pensa in modo diverso da lui". Il segretario del Pd Walter Veltroni, intevendo al seminario dei senatori del Pd a Frascati, attacca il presidente del Consiglio. Le "tre balle" denunciate da Veltroni alla vicenda Alitalia. "Berlusconi dice che Epifani voleva firmare l’accordo e che io avrei fatto da New York il diavolo a quattro per non farglielo firmare e ancora che D’Alema mi telefona per chiedermi se sono impazzito e quindi io cambio linea su Alitalia. Tre balle per ingannare gli italiani e poi quei giochini di utilizzare me e D’Alema finiscono lì perché nessuno di noi due è disposto a prestarsi". La realtà, aggiunge Veltroni, è che "queste balle fanno parte di una strategia di contrapposizione frontale mentre in un sistema democratico si convive con le opposizioni, non le si insulta e non le si aggredisce". Per il leader del Pd "il governo scambia il governare con la presa di potere e quindi tutto ciò che non è omogeneo è un fastidio da rimuovere. Il mio è un invito alla moderazione: 'Smettete di occuparvi del potere e tornate a governare l’Italia'".

Rispetto delle istituzioni "Il presidente del Consiglio non sa dove sia di casa il rispetto delle istituzioni". Veltroni elenca uno dopo l’altro i bersagli contro i quali il premier avrebbe "sparato": "Il parlamento, il governo lo riduce a una situazione per la quale sarebbe bastata la votazione del 14 aprile per riceverne il mandato a fare quello che vuole. Il governo deve ricordare però che non ha il consenso del 50% degli italiani". Il secondo obiettivo del governo sarebbe, per Veltroni, la magistratura: "Ci stiamo abituando a tutto, persino al fatto che il presidente del Consiglio aggredisca per nome e cognome un magistrato che procede nei suoi confronti. Pensate a cosa accadrebbe se lo facesse Sarkozy".

I sindacati Il leader del Pd ne ha anche per il rapporto con le parti sociali: "Cercano di fare male ai sindacati, che hanno dato tanto alla democrazia di questo Paese, perché vorrebbero lasciare il campo a un sindacato corporativo".

D'Alema rincara la dose "Ho letto con sincero stupore le affermazioni che sono state attribuite al presidente Berlusconi sui quotidiani di oggi. Esse non corrispondono al vero, i fatti descritti non sono mai accaduti, io ero in America ad occuparmi di altre faccende nei giorni in cui si è chiuso l’accordo per cui si è adoperato anche Veltroni". Così Massimo D’Alema, conversando con i cronisti in Transatlantico, smentisce le ricostruzioni su alcuni giornali secondo cui Berlusconi avrebbe raccontato che D’Alema avrebbe dato "dell’impazzito" a Veltroni in merito alla questione Alitalia.

Bonaiuti: "Sproloqui pure" Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti, portavoce del premier, replica con un’alzata di spalle all’attacco del leader del Pd Walter Veltroni a Berlusconi e al suo governo. "Il governo sta governando bene e gli italiani lo sanno. Tanto che la fiducia in Berlusconi è al massimo storico per un presidente del Consiglio. Perciò - dice Bonaiuti - non cadiamo nel giochetto di Veltroni che vuole portarci allo scontro e lo lasciamo sproloquiare da solo".

La Loggia replica: "E' a corto di argomenti" "A fronte dei successi ottenuti dall'Esecutivo e dal Presidente Berlusconi, come la risoluzione del problema rifiuti a Napoli, i successi in materia di sicurezza dei cittadini e la soluzione del caso Alitalia, Veltroni, a corto di serie argomentazioni politiche, risponde tentando di alzare i toni". Contrattacca Enrico La Loggia, vice presidente del gruppo Pdl della Camera. "E' evidente - conclude - che questo rende più complicato e difficile il dialogo, privilegio per gli interessi del Paese, tra le parti politiche".

Cicchitto: "Walter ridicolo" "Veltroni, rovesciando la linea politica sulla quale si fece eleggere come leader del Pd, ha preso l'abitudine di insultare circa tre volte al giorno Berlusconi a orario fisso, in tempo utile per apparire sui Tg". Rincara la dose Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl. "Non contento di ciò - prosegue -, se Berlusconi si permette di replicare allora lo paragona a Putin, affermando che vuole bastonare l'opposizione. Queste quotidiane scenate stanno diventando imbarazzanti nonché ridicole. Quanto più si avvicina il 25 ottobre Veltroni alza i toni e ci aspettiamo, prima o poi, anche l'evocazione di Francisco Franco e dei colonnelli greci.

Il 23 e il 24 ottobre arriverà finalmente ad evocare anche Mussolini ed Hitler. Alla fine - conclude Cicchitto - tutti capiranno che Veltroni non lavora per una buona politica, ma solo per cercare disperatamente di riempire la piazza".

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