Roma - Walter Veltroni non perde occasione per attaccare Berlusconi. Incontrando le parti sociali per illustrare il piano anti-crisi del Pd lancia un allarme su quella che definisce "un’autentica emergenza" e attacca il governo e in particolare il premier: "Parole che testimoniano una totale e gravissima sottovalutazione e un giudizio sbagliato sulla natura e la profondità della crisi".
Tre anni di recessione Il segretario del Pd cita gli ultimi dati sul Pil e dice: "Il nostro Paese sarà per tre anni in recessione, questa è una cosa che dovrebbe scuotere alle radici il mondo politico istituzionale e spingere ad una strategia di urgenza che finora non c’è stata".
Forze sociali chiedano piano al governo "Sarebbe bello - ha detto Veltroni - se le parti sociali, le forze del lavoro e le forze produttive, trovassero un punto d’incontro, come è successo in altri momenti della storia del Paese, si unissero per chiedere al governo non il nostro piano ma un piano per affrontare la crisi". Il segretario del Pd ha quindi sottolineato che in Italia "si sono invertiti i ruoli" fra il governo vero e il governo-ombra: "Noi oggi - ha sottolineato - avanziamo per primi quel piano che al governo chiediamo ormai da mesi". "So bene che l’Italia un debito pubblico - ha proseguito Veltroni - so bene che ci sono dei vincoli di finanza, ma so anche che se non c’è un intervento impegnativo la nostra economica precipita" con la conseguenza di "un impoverimento di fasce sempre maggiori di popolazione".
Servono grandi riforme Veltroni ha poi sollecitato il governo a "non sprecare l’opportunità dalla crisi", mettendo in campo "alcune grandi riforme" come quella della pubblica amministrazione: "Si dovrebbe stabilire che un parere deve essere dato entro 20 giorni, anziché fare polemica contro i lavoratori".
Il Pd: 16 miliardi contro la crisi Le proposte illustrate oggi dal partito di Veltroni valgono 16 miliardi di euro e prevedono misure come la sospensione del pagamento delle rate di mutuo per chi perde il lavoro e la protezione del "Made in Italy". La "manovra" del Pd si articola intorno a sette obiettivi principali e valgono, dice il documento diffuso dal Pd, "circa un punto di Pil".
Le misure Nel pacchetto si propone prima di tutto un "Sistema universale di ammortizzatori sociali; l’innalzamento della cassa integrazione e "la sospensione del pagamento delle rate del mutuo contratto per l’acquisto dell’abitazione di residenza per i lavoratori che perdono il posto di lavoro". Il Pd chiede poi di aumentare le detrazioni sui redditi da lavoro dipendente, autonomo e da pensione per "100 euro in più al mese per i redditi fino a 30.000 euro l’anno". Per i cosiddetti incapienti, invece si propongono trasferimenti diretti di denaro, al posto della "social card" introdotta dal governo. Ancora, il Pd chiede di superare "parzialmente" gli enti locali dal vincolo di stabilità interna aumentando gli investimenti pubblici in infrastrutture "con priorità alle opere immediatamente cantierabili dei Comuni". Secondo il Pd, attuando la "green economy", l’economia ecocompatibile, sarà poi possibile creare "un milione di posti di lavoro nei prossimi cinque anni" e rispettare gli impegni con la Ue in fatto di riduzione delle emissioni a effetto serra. Sul fronte delle imprese, il pacchetto presentato dal principale partito d’opposizione chiede in particolare di "accelerare il pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni verso le imprese fino a 250 dipendenti attraverso il ricorso, nei limiti di 3 miliardi di euro per il 2009, alle risorse della gestione separata della Cassa Depositi e Prestiti".
"Forfettone" fiscale Ma il Pd propone anche di potenziare il cosiddetto "forfettone fiscale", per aiutare lavoratori autonomi e piccoli imprenditori, elevando il limite di fatturato a 70mila euro l’anno e il limite di spesa per beni strumentali a 45mila euro nel triennio, con un’imposta sostitutiva del 20% che eliminerebbe Iva, Irpef e Irap, dice il documento, e che si applicherebbe potenzialmente a 2 milioni di soggetti. Sempre per avvantaggiare i professionisti, si chiede poi di ridurre la ritenuta d’accordo applicata sui ricavi dal 20% al 10%.
Made in Italy Ma il partito di centrosinistra propone anche, nel pacchetto, la "difesa e valorizzazione del made in Italy"... anche tutelando marchi e denominazioni e contrastando il dumping sociale e lo sfruttamento del lavoro minorile" e di incentivare fiscalmente l’assunzione di donne.
La replica di Bonaiuti "Veltroni tutti i giorni deforma la realtà e disinforma gli italiani". Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, commenta le parole del segretario del Pd sulla crisi. "Il governo - aggiunge - è stato il primo in Europa a rispondere alla crisi; e dall’Europa ha ricevuto apprezzamento".
"Perchè Veltroni - si chiede in conclusione Bonaiuti - non parla degli 8 miliardi per gli ammortizzatori sociali, delle misure per le famiglie, per i meno fortunati e per sostenere i consumi? Ancora una volta alle chiacchiere della sinistra, il governo risponde con i fatti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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