Veltroni a Prodi: "Alle urne senza traumi"

Roma - Una telefonata allunga la vita. La situazione è grave, forse agli sgoccioli per il governo. Romano Prodi convoca a Palazzo Chigi l'azionista di maggioranza della sua maggioranza, Walter Veltroni. «Quanto tempo mi dai, fino a che punto mi sostieni?», le frasi sottintese dell'incontro, durato circa un'ora e mezzo, e ufficialmente giustificato dall'organizzazione della prima uscita ufficiale del nuovo Partito democratico, sabato prossimo a Milano. Ma l'inquilino di Palazzo Chigi voleva capire le intenzioni del suo ex vice, di fronte alla crisi conclamata del governo. «Andiamo alle urne senza traumi», è stata la pacata rassicurazione di Veltroni, deciso a sostenere Prodi ma senza impiccarsi a un governo ormai allo sfascio. Via libera da parte del premier, dunque, affinché Walter cerchi un sistema elettorale che accontenti anche la Cdl. In questo senso vanno lette le aperture di Rutelli su un sistema alla tedesca, che tutelerebbe anche il Pd.

Se il tentativo di accordo fallisse, si finirà per andare alle urne con l'attuale sistema, ma tentando comunque di attenuare i toni. Intanto sulla Finanziaria entrambi cercheranno di riconquistare alla causa i senatori «border line».

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