Roma - "Otto mesi per fare le riforme: è assurdo votare con questa legge". Il leader del Pd, Walter Ventroni, lancia l'ennesimo appello alle forze politiche. "Un rinvio sarebbe incomprensibile". Nel corso di una conferenza stampa di presentazione dei circoli territoriali del Pd, il sindaco di Roma ricnnova l'appello ad evitare le urne e darsi un anno per riformare la legge elettorale.
Appello alla responsabilità nazionale Veltroni fa un appello alle forze politiche affinché vi sia "un’assunzione nazionale di responsabilità" in modo da andare al voto "fra 8 mesi", al massimo un anno, avendo fatto prima le riforme di cui il Paese ha bisogno. L’Italia, secondo il leader del Pd, "ha bisogno di efficienza e sobrietà. Questo è quello che si aspetta e merita ed è quello che noi potremmo realizzare se ci fosse l’intelligenza e l’assunzione di una responsabilità nazionale da parte delle forze politiche"."Penso che, soprattutto in questa fase l’Italia abbia bisogno di un tono di voce volto a costruire e non a distruggere, a dialogare e non a litigare - ha continuato Veltroni - altrimenti il paese pagherà un prezzo altissimo".
Quei "bizantinismi" incomprensibili "Il diniego" a dar vita ad un governo per le riforme "fa parte dei bizantinismi incomprensibili della politica italiana". Un no che, per Veltroni, "è reso ancor più incomprensibile" dalle dichiarazioni di chi dice che "le riforme saranno fatte dalla prossima legislatura, mentre i cittadini chiedono perchè non farle adesso". Ancor di più, sottolinea il leader del Pd, "in un momemnto in cui c’è un’occasione unica per fare le riforme che sono già incardinate in Parlamento. Se ci fosse l’intelligenza sulla necessità di farle, potremmo dare al nostro Paese quelle riforme di cui ha bisogno".
L'appello a Berlusconi Rivendicando la scelta del Pd di andare da solo, Verltroni sfida Silvio Berlusconi a fare altrettanto. "Vorrei che Forza Italia avesse il nostro stesso coraggio. Visto che sono così sicuri di vincere, perchè non vanno soli senza allearsi con chiunque?". Il leader Pd ritiene di interpretare il pensiero di parte del Paese nel dire che "tre mesi di urla per poi ritrovarsi esattamente come negli ultimi 15 anni, questo sono certo che gli italiani non lo vogliono".
No alla piazza Alla chiamata alle armi fatta dal Senatùr Umberto Bossi, Veltroni storce il naso: "Questo
non è mai un segno di forza e di autorevolezza...". "Sono figlio di una cultura istituzionale che ha grande rispetto delle istituzioni - ha aggiunto Veltroni - nessuno può fare pressione sul capo dello Stato».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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