Si è conclusa con una denuncia per truffa e falso in scrittura privata a carico di una insospettabile commerciante, lattività investigativa dei carabinieri di Pomezia nei confronti di una commerciante. Lattività era iniziata a dicembre quando un carabiniere di quartiere, durante uno dei quotidiani controlli presso le attività commerciali del centro di Pomezia, era stato attivato da una negoziante del luogo vittima a suo dire di usura. I successivi accertamenti effettuati dal militare hanno però portato alla luce una truffa perpetrata proprio dalla denunciante ai danni di una sua dipendente, dalla quale, con la promessa di un contratto di lavoro in regola e a tempo indeterminato, si era fatta consegnare 10 assegni da 5.000 euro ciascuno per un totale di 50.000 euro, che ingenuamente la giovane aveva ottenuto chiedendo un prestito a una finanziaria. Non riuscendo a onorare il debito per leccessiva onerosità delle rate in rapporto al compenso ottenuto per il lavoro prestato, la dipendente continuava a chiedere alla datrice di lavoro di essere messa in regola con stipendio e contributi in modo tale da riuscire a pagare le rate del prestito. Per tutta risposta la titolare dellesercizio commerciale non solo non manteneva le promesse, ma consigliava alla dipendente di prendere un altro prestito da unaltra banca e per il quale al massimo avrebbe potuto fare da garante.
La dipendente, nonostante il ricatto e riuscendo a vincere il timore di essere licenziata, ha raccontato tutto ai carabinieri che sono riusciti a trovare, dopo una perquisizione presso lattività commerciale, 6 dei 10 assegni in possesso della titolare non ancora incassati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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